Per Jannik Sinner è una vittoria tanto dolce quanto amara quella della Coppa Davis. Se a Malaga abbiamo visto il trionfo degli azzurri di capitan Volandri per il secondo anno consecutivo, il tennista ora si trova ad aver combattere non solo sul fronte privato, vista la quasi certa rottura con la fidanzata Anna Kalinskaya, ma anche sul fronte del doping Clostebol. Proprio su MOW l’ex campione Omar Camporese ci aveva dato un’indiscrezione incredibile, parlando di una condanna certa ai danni dell’altoatesino e di una volontà di fare giustizia anche per casi precedenti a quello di Sinner da parte degli organi preposti ad emettere la sentenza. Il Tas di Losanna si pronuncerà a inizio 2025, proprio in concomitanza con gli Australian Open che Jannik rischia di non giocare. Ma lui come sta vivendo tutto questo? Ha sempre quell’espressione un po’ triste, come se anche lui già conoscesse l’esito del verdetto: “Sì un po’ ce l’ho sempre nella testa, è stato un colpo al cuore” ha detto dopo aver vinto il trofeo.
Un momento, questo, in cui l’amico e collega Matteo Berrettini si sta rivelando fondamentale, non solo sul campo. Sono sempre stati “utili” l’uno all’altro e quel feeling, infatti, lo abbiamo visto in campo nel doppio inaspettato che ci ha portato in semifinale. Jannik aveva promesso a Matteo che l’avrebbero vinta insieme la Davis del 2024, proprio perché il tennista romano l’anno precedente, causa infortuni, non era riuscito a dare una mano al team se non come supporter. “Avevo detto che prima o poi l’avremmo vinto insieme. Poi abbiamo deciso di farlo subito”, dice Berrettini a Super Tennis nell’intervista insieme a Sinner. “È stata una Coppa giocata e vinta con grande determinazione, arrivata dopo moltissime vicissitudini personali. Quello che sto provando è una sensazione bellissima dopo tutti i momenti negativi vissuti e le sconfitte brucianti degli anni precedenti. Sono molto grato a Sinner, non solo in campo, ma anche per quello che ha fatto e fa fuori. Il successo in Coppa Davis è collettivo, di squadra. Anche la scelta di giocare noi due il doppio vuol dire che il gruppo è forte”. Ora però è Sinner ad aver bisogno di lui, in un momento in cui si è sul tetto del mondo, si è il campione più pagato dell’anno, si ha vinto (quasi) tutto. Ma che cosa ne sarà di tutto questo? Come reagirà il mondo dello sport all’assenza di Sinner, qualcosa si verificasse quanto in molti temono?