Rafa Nadal ha detto addio al tennis giocato, ma non certo alla sua capacità di leggere il presente e annusare il futuro. E se qualcuno pensava che la nuova generazione non fosse all’altezza del mito, il maiorchino mette le cose in chiaro: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non solo possono ripercorrere le orme dei Big Three, ma potrebbero persino superarli. Durante un evento pubblicitario, come riportato da Eurosport Spagna, l’ex numero 1 del mondo è stato chiaro: “Se lo abbiamo fatto noi, possono farlo anche altri e le cose possono essere migliorate”, ha spiegato Nadal, mettendo fine, almeno per ora, al confronto nostalgia vs novità. E i nomi dei nuovi “eredi al trono” non lasciano spazio a dubbi: “Ovviamente ci sono due giocatori che sono al di sopra degli altri: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner”. Chi si aspettava un elogio solo per lo spagnolo Alcaraz (in fondo suo connazionale e suo vero “successore”) dovrà ricredersi. Nadal riconosce in pieno anche la forza mentale, fisica e tecnica del numero uno del mondo. E affonda il colpo: “Siamo stati in tre per quasi troppi anni. Grazie alle richieste che ci siamo posti a vicenda, abbiamo reso le nostre carriere qualcosa che anni fa era difficile da immaginare. Ora stanno arrivando nuove generazioni che combatteranno per superarci”.

E qui c’è tutto il Dna competitivo dei Big Three. Federer, Djokovic, Nadal: tre rivali, tre ossessioni, tre carriere che si sono spinte oltre ogni limite proprio grazie all’esistenza dell’altro. E ora quella stessa dinamica, Nadal la vede riproporsi in due ventenni che si sono già spartiti il 2024 Slam per Slam. Alcaraz ha alzato la coppa a Parigi e a Londra. Sinner ha trionfato a Melbourne e a New York. Quattro Slam in un anno. Quattro dichiarazioni d’intenti. Ma Nadal non si è limitato a parlare di chi oggi domina il circuito. Ha aperto anche una finestra sulla sua nuova vita, quella da ex. “Sto vivendo una vita più o meno organizzata e concentrata”, ha raccontato. “Non sono una persona a cui piace non fare niente, ed è per questo che negli anni che hanno preceduto il mio pensionamento, ho avuto la mia famiglia e il mio team che hanno preparato il mio futuro e cosa fare”.

Al centro della sua agenda, naturalmente, c’è la Rafa Nadal Academy, non solo come struttura di allenamento ma come visione a lungo termine: “È un progetto vitale in questo senso; ci stiamo espandendo e ci vuole tempo”, ha spiegato. E ha aggiunto: “Sto scoprendo anche cosa mi piace. Sport e istruzione sono qualcosa che mi interessa e mi piace, e sto indirizzando il mio futuro verso quello”. Il fisico non gli ha più permesso di restare lì, sulla linea di fondo. Ma lo sguardo, quello sì, è ancora puntato verso il campo. Verso i nuovi fuoriclasse. E in fondo, quando uno come Nadal dice che puoi anche superarlo, non è solo un complimento: è un’investitura.