Era stato proprio Jannik Sinner a parlare della sua assenza dall'ultimo Master 1000 dell'anno, quello di Parigi Bercy. Un torneo a cui ha dato forfait proprio all’ultimo momento per via di un virus intestinale, come lo stesso tennista aveva detto, nonostante la spiegazione non abbia convinto nemmeno i suoi sostenitori: “Non sono in grado di giocare. Sono arrivato a Parigi molto presto per preparare il torneo, ma ho preso un virus che passerà fra due o tre giorni. Il mio corpo non è pronto per competere, mi dispiace molto. Ci rivedremo qui l’anno prossimo”. Ma poi promette: “Non sono preoccupato per le Finals di Torino e per la Coppa Davis. Sono arrivato qui venerdì, molto presto rispetto al solito, perché ci tenevo ad allenarmi bene e a giocare un buon torneo”. Come mai, però, dirlo solo all’ultimo?
“Erano già due o tre giorni che mi sentivo un po’ debole, ho dato la colpa alla stanchezza per una stagione molto lunga. Poi sabato la situazione è peggiorata e domenica ho visto un medico: la diagnosi è stata di un virus intestinale che dovrebbe risolversi nel giro di tre o quattro giorni. Ora sto già un po’ meglio, ma ho provato ad allenarmi e sinceramente non sono in grado di essere competitivo, il rischio è di avere le risposte sbagliate dal mio fisico e di farmi male. Sono stato nel letto tre giorni, userò questa settimana per recuperare e presentarmi al meglio alle Finals di Torino, un torneo a cui tengo particolarmente”. Ma le parole del direttore del torneo sono piuttosto dure nei suoi confronti e non lasciano spazio a molta immaginazione: “Non sta a me giudicare ogni giocatore, compreso Jannik Sinner, organizza la sua stagione come meglio crede. Possiamo anche dire che in generale Jannik è uno di quelli che ha una programmazione logica, non sovraccarica il suo programma. Quindi era abbastanza fiducioso. Essendo atleti di alto livello, sono fragili dal punto di vista immunitario a fine stagione, ci sono piccole cose in giro che possiamo prendere tutti. È sfortuna? Probabilmente, il problema non è di natura fisica ma virale". Si è espresso in questi termini Cedric Pioline, che parla più di programmazione e di calendario piuttosto che concentrarsi veramente sul presunto malore accusato da parte dell’azzurro.