Ferire il nemico è sempre possibile, ma quando si tratta di un Davide contro Golia le possibilità sono veramente infinitesimali. E invece quella famosa “unica possibilità su un miliardo” è successa davvero e nessuno se lo sarebbe mai aspettato. L’assegnazione dei diritti delle serie A per il prossimo triennio ha posto fine all’egemonia pluridecennale del palinsesto sportivo di Sky. Il rischio di non vedere la serie A attraverso il colosso televisivo era già paventato durante l’assegnazione precedente, vinta da Mediapro. Ma attraverso un cavillo, l’azienda di Rupert Mardoch riuscì a ottenere la possibilità di trasmettere. Questa volta però non ci sono stati ricorsi accolti e Davide-Dazn ha davvero sconfitto Golia. E quando la vittima è così grossa, il botto è tremendo.
Perché nonostante Sky abbia ottenuto i diritti delle competizioni europee, della Premier, della Ligue 1 e della Bundesliga beh, niente è paragonabile al campionato italiano. La gallina dalle uova d’oro finita nel pollaio del contadino rivale. Perché a prescindere da tutto, vuoi perché le squadre sono italiane oppure per il fantacalcio, il classico Venezia-Salernitana del lunedì sera avrà sempre la precedenza di un Arsenal-Liverpool giocato in contemporanea. Per mesi il mega castello di Sky ha subito crolli devastanti a partire dagli addi della coppia d’oro formata da Lele Adani e Riccardo Trevisani. E ancora Sandro Piccini e gli abbonamenti disdetti perché “Se non c’è la serie A cosa lo tengo a fare”. E tutti i torti il pubblico non gli ha. Il famoso “Club” di Fabio Caressa senza gli highlights e le interviste post-gara degli allenatori non avrebbe molto senso. E anche se nel nuovo team restano Paolo Di Canio e Giuseppe Bergomi con le new entry Melissa Satta e Marco Bucciantini, sicuramente non sarà piacevole come lo è sempre stato. O almeno così sembrerebbe. Insomma, le fondamenta son crollate, le finestre hanno i vetri rotti e le impalcature fatte dai deboli campionati esteri non sembrano reggere la nuova stagione. Poi però un annuncio ha cambiato tutto.
Antonio Conte sarà opinionista speciale sul calcio internazionale. “Boom Shakalaka” urlerebbero i telecronisti NBA. Tutti erano convinti che l’allenatore campione d’Italia si sarebbe preso il classico anno sabbatico come di consueto. E invece no. Una persona come l’ex mister dell’Inter ha fatto prepotentemente impennare la qualità che Sky offre ai suoi abbonati. Per di più se contiamo che il prezzo dello Sport si è sensibilmente abbassato a questo punto è addirittura pronosticabile un possibile ritorno della serie A in televisione. Quantomeno parziale. Mentre Sky è tornata in auge con questo annuncio, Dazn continua ad avere problemi di linea/qualità e soprattutto non ha il “Club Caressiano” della situazione. Uno studio d’analisi e commento è fondamentale al giorno d'oggi e la scelta di non tenerlo, insieme a una diretta gol, è stata piuttosto discutibile.
È giusto dire che Sky meglio di così non poteva fare? Assolutamente sì. Nella gambizzante sconfitta dei diritti televisivi, la reazione è stata da Oscar con una lineup di prestigio e, soprattutto, competente. Immaginatevi lo studio della Champions League dove seduti allo stesso tavolo ci sono Alessandro Del Piero, Fabio Capello, Esteban Cambiasso, Billy Costacurta, Paolo Condò e Antonio Conte. O le battute e le analisi "leggere" del Club con gli aneddoti degli ospiti presenti (e non vediamo l'ora di sentire quelli dell'ex allenatore dell'Inter!). Oppure capitare sullo studio dell'Europa League e vedere Giuseppe Bergomi e Matteo Marani. E ancora Goal Deejay con la Satta, MondoGol, Sky Calcio Show e la Serie B. Per non parlare di tutto il compartimento dedicato ai motori con Formula 1 e MotoGP. Non era per niente semplice uscire dal dramma di inizio estate e invece le premesse sono più che ottime, davvero niente male.