A Silverstone è andato in scena il venerdì più intenso e spettacolare della stagione. A quindici minuti dalla bandiera a scacchi delle Prequalifiche - su una pista lunga due minuti, ventuno curve e quasi sei chilometri - i primi 16 piloti erano racchiusi in appena sette decimi. Il dato non ha subito particolari variazioni nel quarto d'ora successivo, visto che con la seconda gomma soft spianata sull'asfalto inglese - che si snoda attorno ad un ex aeroporto militare - solo 851 millesimi hanno separato Alex Marquez, primo, e Luca Marini, sedicesimo alla fine dei conti. Ci sono stati talmente tanti stravolgimenti di classifica nel finale di turno che abbiamo perso il conto di quale sia stato il filo conduttore della giornata, ci sono piloti fuori dalla top ten che al mattino come al pomeriggio avevano mostrato un passo ipoteticamente da podio. In questo succulento calderone di prestazioni simili, non resta che cominciare da lì: dalla fine, dai tempi nudi e crudi.

Non sembrava essere la giornata del Team Gresini - ai margini della top ten con entrambe le Ducati fino a cinque minuti dallo scadere - invece Alex Marquez un po' all'improvviso è spuntato dal serpentone con un decimo scarso di vantaggio su Fabio Quartararo (la differenza lo spagnolo l'ha fatta proprio nel T3, tra Maggots, Becketts e Chapel) per tagliare il traguardo in 1'57"295, scartavetrando di una trentina di millesimi l'ormai ex record della pista detenuta da Aprilia e Aleix Espargaró nel 2024. Contestualmente il compagno di squadra Fermin Aldeguer si prendeva la decima posizione, scalzando un Pedro Acosta mediocre nei primi tre settori del circuito ma strabiliante nel quarto, dove gli resta la soddisfazione del miglior intertempo assoluto. Tra le due Ducati azzurre di Faenza, che rispettivamente aprono e chiudono la fila di coloro che domani andranno sicuramente a giocarsi la pole position (Fermin è andato a complimentarsi nel lato del box di Alex al rientro), troviamo ben tre Yamaha: secondo un Fabio Quartararo in grande palla a 47 millesimi dal record, terzo un Jack Miller esplosivo nel primo settore misto, nono un Alex Rins ritrovato, protagonista del pomeriggio britannico anche in configurazione passo gara. Non mancano all'appello le due Ducati ufficiali, con Marc Marquez quarto e forse un po' sfiduciato per via di un paio di inciampi con l'avantreno (uno gli è costato una scivolatina in curva tre), con Pecco Bagnaia settimo - a quattro decimi dalla vetta - e preda della solita mancanza di feeling con l'avantreno. Completano la top ten l'Aprilia di un ottimo Marco Bezzecchi (quinto), la VR46 di un Fabio Di Giannantonio (sesto) che non ha migliorato nel secondo tentativo, la Honda di un Johann Zarco (ottavo) che per un paio di minuti è stato nuovamente in testa a tutti.

Domani, alle 12:45 italiane, si giocheranno due posti nel Q1 - oltre ai già citati Pedro Acosta e Luca Marini - un Joan Mir per la verità tonico con la Honda, un Miguel Oliveira (tredicesimo) che alla sua seconda gara in stagione comincia ad irrobustire con i suoi dati i passi in avanti fatti da Yamaha, un Maverick Vinales che non ha fatto la differenza con la gomma da tempo, un Franco Morbidelli (quindicesimo) protagonista di una rotolata non da poco in curva sei (Brooklands), davanti a Brad Binder, Enea Bastianini, Raul Fernandez, Lorenzo Savadori, Aleix Espargaró e Somkiat Chantra.
Sul passo gara invece solo una cosa sembra essere certa: la Sprint (sabato alle 17 italiane) si disputerà con la soft al posteriore, mentre la Gara lunga (domenica alle 14 italiane) sarà soggetta all'utilizzo di qualche media in più al retrotreno. Se con la gomma morbida le prestazioni rispecchiano vagamente quelle viste nel time attack, con la media i valori cambiano: solo i fratelli Marquez riescono a girare stabilmente sul piede del cinquantotto alto e solo loro, insieme a Pecco Bagnaia (ritmo del cinquantanove basso per l'italiano), hanno incamerato dati su questa gomma al pomeriggio. La media dietro era stata adoperata da tutti al mattino, ma le temperature erano troppo basse e poco indicative. Difficile stilare previsioni al momento: al momento sono tutti lì, compatti, per farci vivere quello che potrebbe essere il weekend più avvincente della stagione.