Ha vinto Toprak. Ormai si può scrivere pure così, con tre parole e basta. Senza aggiungere niente, visto che non fa neanche più notizia. Proprio come a Misano, il turco e la sua BMW hanno dominato di prepotenza in ogni singolo turno di moto in pista, con Toprak che s’è messo in tasca un’altra tripletta e ha pure seriamente messo al sicuro (di già) la sua leadership in classifica generale. L’unico che un po’ sembra riuscire a trovargli testa è Bulega, oggi secondo e sempre più riferimento della Ducati. Alvaro Bautista, infatti, non sembra il pilota delle ultime due stagioni e il feeling con la Panigale zavorrata fa fatica a arrivare. Se questo aggiungiamo che lo spagnolo, oggi, s’è steso nel giro di allineamento, costringendo la squadra a ricostruirgli la moto sulla griglia di partenza, ecco che la situazione del due volte campione del mondo comincia a farsi sempre più complicata.
Sembra, lasciatecelo dire, l’inizio di un tramonto. Un tramonto in cui a bruciare, dopo questa domenica a Donington, è anche il siparietto inscenato da Toprak e dai suoi tifosi dopo la bandiera a scacchi. Perché Ducati in giornata ha chiesto un chiarimento sull’altezza della sella del turco – sospettando che fosse fuori norma - e il turco ne ha approfittato, dopo aver vinto, per fare quello che un tempo faceva Valentino Rossi in MotoGP. Come i vigili di ieri – già pensati da Rossi nel 2002 al Mugello – oggi è stata la volta dei commissari con centimetro alla mano, che hanno ricordato il fanclub di Rossi quando fu inscenata la pulizia della pista dopo il ricorso di Gibernau.
Piccoli momenti di spettacolo a margine di una gara che dietro Toprak e Bulega è stata tutt’altro che noiosa. Sul podio c’è salito Alex Lowes ma la guerra è stata ancora dietro. A spuntarla su tutti, questa volta, è stato Scott Redding – dimostrando che effettivamente la BMW adesso ha qualcosa in più di tutte le altre grazie alle superconcessioni. L’inglese è riuscito a mettere le ruote davanti al campione del mondo, Alvaro Bautista. Sesto, invece, un Danilo Petrucci che sul tracciato inglese ha scelto di correre senza antidolorifici e che ha buttato ancora una volta il cuore oltre le difficoltà.
L’italiano di Terni, dopo questo fine settimana a Donington, è tornato in testa alla classifica generale dei piloti indipendenti, superando un Andrea Iannone che ha vissuto qui i giorni più difficili da quando è tornato alle corse. L’abruzzese del Team GoEleven, infatti, ha avuto difficoltà su un tracciato che non conosceva e quindi senza riferimenti, mentre oggi in Gara 2 è stato letteralmente piegato in due dalla sindrome compartimentale. Emblematica, infatti, la scena del rientro al box con Iannone che è sceso dalla sua Panigale in preda alla sofferenza e al dolore. E’ possibile che per lui si renda necessario un passaggio in sala operatoria, con la gara di Most del prossimo fine settimana che a questo punto è seriamente a rischio.