Il colpo di scena di una domenica senza colpi di scena è Toprak Razgatlioglu, lo stesso che a inizio stagione lamentava che il Mondiale SBK è una Ducati Cup, che continua a insistere sulla superiorità tecnica delle rosse. Non è bello per BMW e, francamente, stride anche tanto con il talento che il pilota turco ha. La domenica francese è infatti filata via senza sobbalzi per chi guardava la testa della corsa: partenza pulita, Toprak in testa e Bulega a seguire, i due hanno mantenuto le proprie posizioni iniziali mentre dietro si accendeva la battaglia per il podio.

Razgatlioglu ha imposto subito il ritmo più forte e ha progressivamente scavato il solco, segnando il giro più veloce mentre provava a staccare il gruppo. La lotta vera è stata dietro, tra Alex Lowes, Jonathan Rea e Danilo Petrucci per la terza piazza, con sorpassi frequenti e cambi di posizione che hanno animato la prima metà di gara. Petrucci ha finito per perdere terreno, superato anche da Van der Mark, Bautista e Vierge, mentre Sam Lowes ha dovuto ritirarsi a quindici giri dal termine e una bandiera gialla ha temporaneamente interrotto il ritmo generale. Intanto davanti, con il passare dei giri, Toprak ha consolidato il comando fino a guadagnare otto secondi su Bulega. Lowes ha chiuso terzo dopo una lunga lotta, Bautista quarto. Il risultato porta Toprak a 469 punti, Bulega a 430, con un margine di 39 punti a tre round dalla conclusione del campionato.
“L’obiettivo prima di venire qui era la tripletta e l’ho centrato – ha detto il turco in sala stampa - L’anno scorso ho avuto un brutto incidente qui a Magny Cours e facendo tripletta ho voluto fare un burnout davanti a quella curva, era il mio obiettivo. Penso che con 8 secondi di vantaggio non sia stato un gran rischio: ero da solo e non ho messo in pericolo nessuno. Ieri non ero così rilassato, mi rilasso sempre dopo l’ultima gara. Il mondiale? Non voglio ancora pensarci, voglio prima concentrarmi su Aragon e vincere anche lì, anche se la Ducati lì sarà superiore. Io non ho mai vinto a Aragon e voglio provarci. E’ quello che mi interessa ora, perché non penso ai numeri adesso, tutte le Ducati stanno aspettando Aragon”.
Per un Toprak che se la ride un po’ sornione e che gioca a fare la parte di quello che al titolo non ci pensa neanche un po’, però, c’è un Nicolò Bulega sempre più preoccupato dall’altra parte. Perché il gap tecnico tra BMW e Ducati s’è fatto evidente e non basta più saper guidare solo i problemi, anche se da Borgo Panigale non arrivano grosse novità. “Abbiamo provato un sacco di cose sulla moto per cercare di migliorare – esordisce Nicolò – siamo migliorati da una parte, perdendo da altre. In tutto il weekend ho lottato per essere più veloce, ma è stato impossibile: non posso guidare al 100%. Non so come migliorare al momento”.
Il problema è che i punti di vantaggio di Toprak in classifica generale sono adesso 39 e non sono pochi se si considera il talento del turco e il fatto che non sbaglia davvero mai. “Stiamo usando il cento per cento della moto e con questo pacchetto non è possibile andare più veloce di così – conclude Bulega - Però penso che a Aragon potrà andare meglio che qui. Toprak continua a dire che la Ducati è superiore alla BMW? Ha ragione Andrea Iannone: dai tempi della Superpole Race di questa mattina si può vedere chiaramente quanto vada la BMW”.