Quindi l’Inter può vincere ancora lo scudetto? Sembrava una pratica chiusa due settimane fa, quando i nerazzurri cadevano in casa contro la Roma dopo il crollo di Bologna, siglato dal gol di Orsolini in mezza rovesciata. In mezzo, la doppia sfida per cuori forti contro il Barcellona in Champions League, che aveva fatto montare a mille l’autostima, come l’albume delle uova di Jovanotti. Tutta vita in Europa, tristezza nel nostro calcio paesano palla lunga e pedalare. Metodo in cui ha saputo sguazzare fino a ora il sergente Antonio Conte, bravo a restare sempre lì, nella scia della favorita Inter, a forza di 1-0 striminziti e, diciamolo, davvero noiosi. Nell’attesa di qualche inciampo della banda di Inzaghi. Tutto sembrava scritto. Perché le battute di arresto erano state troppe e, nel cuore della primavera, quando si contano le domeniche che mancano all’estate e quindi alle vacanze, se sbagli non c’è più tempo per recuperare. L’inter si era smarrita e aveva lasciato spazio al sorpasso del Napoli. Meritato? Ni.

Gli azzurri, quest’anno, non hanno mai entusiasmato (bei tempi quando con Spalletti il calcio era tutta vita), ma hanno avuto il merito di restare sul pezzo e farsi trovare pronti ogni volta che le partite si facevano serie. Così, la truppa di Antonio Conte, si era ritrovata davanti a tutti nello sprint finale, che sembrava ormai una formalità. Tutto finito e testa alla Champions per l’Internazionale? Il 31 maggio è vicino e la mente è sicuramente lassù, a Monaco di Baviera, dove dall’altra parte ci sarà un agguerrito Paris Saint Germain guidato da Luis Enrique e Kvaratskhelia. Mica la Pergolettese.
Ma ora Marotta vuole provare a vincere anche il campionato, perché la matematica dice che un punto è ancora fattibile. Un gioco di emozioni e autostima in cui si è fatto intrappolare il Napoli, troppo brutto per essere vero, nella partita casalinga contro il Genoa, sceso in campo con i ragazzini. Risulato finale: 2-2 e nessuno che è tornato a casa contento, forse solo il coach Patrick Vieira che i colori nerazzurri li aveva vestiti anche nella stagione del triplete (era stato ceduto a gennaio al Manchester City).
Ora mancano due partite per porre fine a un testa a testa in alto alla classifica, come non si vedeva da un decennio. Il Napoli, 78 punti, dovrà vedersela fuori casa contro il Parma, ancora in piena bagarre per non retrocedere, e nell’ultima giornata ospiterà il Cagliari che potrebbe non avere più niente da chiedere a questa stagione.
L’inter, domenica 18 maggio a San Siro, invece si dovrà battere contro la Lazio. Partita da dentro o fuori per entrambe: in ballo la gloria e la qualificazione in Champions League. Non sarà certo una passeggiata. Come non sarà da sottovalutare l’ultimo impegno stagionale al Senigallia di Como. Una mosca bianca di questa Serie A che non avrà voglia di concedere sconti.
Si giocherà sul filo del rasoio, a mille all’ora e con la massima attenzione, perché un dettaglio potrebbe vanificare le fatiche di una intera stagione. 180 minuti come non si sono mai visti: la corazzata Inter che domina l’Europa contro l’effetto sorpresa del Napoli di Conte che grida al miracolo, ma che ha perso l’occasione di chiudere le ostilità. Comunque vada, sarà un successo. O un fallimento.
