È successo ancora, probabilmente a causa di una chiazza d’olio sull’asfalto che ha innescato un incidente tra più piloti. Borja Gomez, ventenne spagnolo che aveva corso anche in Moto2 con Fantic, ha perso la vita a Magny Cours, durante le libere della Stock600 di quello JuniorGP di cui guidava la classifica generale. Doveva essere, per lui, l’anno del rilancio definitivo, visto che era in testa anche alla classifica della Superbike spagnola, e, invece, il sogno s’è interrotto in un giorno di luglio e nel bel mezzo di un turno senza alcuna posta in gioco. Le corse, è la più banale e abusata delle frasi, sono anche questo e ce lo ricordano ogni volta. Ogni anno. Nonostante gli sforzi che si fanno per garantire sempre maggiore sicurezza sui circuiti.
Su cosa sia accaduto esattamente, ora, indagheranno le autorità competenti, che dovranno capire anche se ci sono state responsabilità o negligenze. O se, visto che l’incidente dovrebbe essere stato innescato da una perdita d’olio da parte di un’altra moto poco prima, qualcuno poteva intervenire in maniera più tempestiva. Tutti aspetti che saranno chiariti nei tempi dovuti. Mentre adesso è il momento dello sgomento anche davanti al laconico post pubblicato sui social dal Team Laglisse, con cui stava condividendo il sogno. “Con tutto il dolore del nostro cuore – scrivono - ci dispiace comunicare che Borja Gómez è deceduto sul circuito di Magny Cours dopo un grave incidente durante il primo turno di libere delle Stock. Al di là del suo eccezionale talento di pilota, ricorderemo Borja per la grande persona che era: la sua simpatia e il suo sorriso saranno eterni. Lo porteremo sempre nei nostri cuori. Da parte di tutto il Team Laglisse, vogliamo porgere le nostre condoglianze a tutti i familiari e amici in questi momenti difficili che stiamo attraversando. Ti vogliamo bene, Borja. Riposa in pace”.
Poche parole – seguite dai commenti sconvolti di Arbolino, Moreira, Vierge e dei tanti che negli anni hanno condiviso la pista con lui fin da ragazzini - che dicono il niente che c’è da dire davanti a tragedie così. Gomez, lo ricordiamo, era stato “scoperto” da Jose Luis Cardoso (vecchia conoscenza spagnola della 125, della 250 e pure della MotoGP, oltre che del WorldSBK) e aveva anche partecipato con Fantic al mondiale di Moto2, portando a casa un dodicesimo posto da Valencia come suo miglior piazzamento. E è proprio al Motomondiale che avrebbe voluto tornare, ripartendo dalle categorie minori e dai campionati spagnoli per avere un’altra opportunità tra i piloti più veloci del mondo. Ci stava riuscendo, visto che anche alcuni team del World SBK, come riportano le testate spagnole, si stavano interessando a lui, ma il destino ha deciso diversamente.
