La MotoGP 2022 è ufficialmente iniziata questo sabato con il primo giorno di test in Malesia, a Sepang. Buona parte dei team hanno già presentato le proprie squadre alla stampa, a cominciare dal Team Gresini lo scorso 15 gennaio per arrivare a Ducati e Honda che (per motivi diversi) hanno preferito posticipare rispettivamente al 7 e all’8 febbraio. L’unica squadra di tutta la MotoGP a non aver nemmeno annunciato la data è la Mooney VR46 Racing Team di Valentino Rossi. Anche se la la logica suggerisce che la presentazione sarà tra il 24 e il 25 febbraio al Teatro Rossini di Pesaro - prenotato dallo staff di Rossi a fine gennaio - la cosa è tutt’altro che ufficiale.
Visto che più che qualcuno ha cominciato a chiedersi se a Tavullia si fossero dimenticati di organizzarla, la VR46 ha cominciato a mettere in piedi un paio di gag come se Valentino non avesse mai lasciato il paddock: in un video pubblicato sui social (qui sopra), Marco Bezzecchi va a chiedere ad Alessio Salucci e a Pablo Nieto quando sarà la presentazione, Uccio gli risponde “stai calmo, la facciamo, ci stiamo lavorando” e lo manda via, poi torna a guardare una partita di tennis sul tablet. Qualche ora più tardi però viene annunciata la presentazione del team: “febbraio 2022 - 12:00 PM CET”, con scritto - al posto del tipico save the date - un eccezionale save the hour, segnatevi l’ora. Perché il giorno, invece, non l'hanno annunciato.
In MotoGP il genio è questa roba qui, prendere in giro un sistema che negli anni è diventato estremamente serioso e ingessato. Sponsor e media vogliono la presentazione per qualche foto dei piloti e un comunicato stampa in cui si legge che la squadra è pronta per una grande sfida, che faranno bene e che sono contenti dei piloti. Anche i piloti dicono la stessa cosa, siamo felici del team e della moto, punteremo a fare bene. Nel frattempo si levano i teli dalle moto (che a volte sono quelle dello scorso anno con adesivi diversi) e per finire ci si fionda sul buffet. A gennaio, quando le moto sono ferme da due mesi, una presentazione ufficiale è meglio di niente, ma che in uno di questi eventi succeda qualcosa di davvero interessante è praticamente impossibile. Ecco quindi che prenderla poco sul serio, alla Valentino Rossi insomma, può essere un’opzione più che valida che al contempo richiama attenzioni e un po’ d’allegria. Valentino ha lasciato il paddock, pronto a correre in auto e a fare il padre, ma questa leggerezza nella gestione degli impegni ci ricorda che il suo team sta continuando a portare avanti quello che Rossi ha fatto negli anni: prenderla senza troppa serietà, regalando a tutti gli altri lezioni di marketing e comunicazione in romagnolo.