Max Verstappen ha ottenuto il Permit per poter correre sull’Anello Nord del Nurburgring con vetture GT3, le stesse che Valentino Rossi guida nel Wec, ma non è mancato un brivido finale. L’olandese, dopo aver svolto un corso teorico e pratico nella giornata di venerdì affiancato da un istruttore -sì, avete capito bene, un quattro volte campione del Mondo di F1 affiancato da un istruttore- sabato avrebbe dovuto disputare due gare da quattro ore ciascuna per ottenere l’autorizzazione definitiva. E fino al mattino tutto era filato liscio: terzo posto di classe in qualifica nonostante una vettura depotenziata, prime quattro ore di gara completate senza nessun problema persino sotto la pioggia.

Eppure, al momento di dover tornare in pista, tutto sarebbe potuto saltare: la Porsche Cayman GT4 guidata dall’olandese ha sofferto un problema tecnico, lasciando Max fermo ai box senza la possibilità di completare i 14 giri minimi previsti dal regolamento per accedere alla massima categoria della serie endurance NLS. Un contrattempo che ha richiesto l’intervento di un comitato tecnico che, fatte le dovute valutazioni, ha concesso il massimo livello di Permit, l’A, all’olandese. E adesso l’obiettivo è soltanto uno: prendere parte alla prossima tappa del campionato, presumibilmente al volante della Ferrari 296 GT3 con cui, in una sessione di test qualche mese fa, pareva aver già battuto il record di classe dell’Inferno Verde. Qualora tutto dovesse essere confermato l’appuntamento è per il fine settimana del 27 e 28 ottobre per la NLS9, tappa che cadrebbe tra i round di Baku e Singapore di F1.

Sarebbe la realizzazione di un sogno -se così può definirsi- per Verstappen, da sempre appassionato di gare endurance e che più e più volte aveva manifestato in passato il desiderio di competere sul vecchio Nurburgring, adocchiando la storica 24 Ore, definita da molti come la gara più difficile al mondo vista l’imprevedibilità e le caratteristiche del tracciato, stretto e tortuoso, oltre al grande numero di vetture, anche di classi diverse, che corrono contemporaneamente. E proprio l’olandese si è detto soddisfatto del percorso fatto: “Il mio obiettivo per questo fine settimana era quello di ottenere l'idoneità. Certo, avrei preferito guidare un'auto più veloce, ma ero determinato a ottenere l'abilitazione e ho fatto tutto quello che mi hanno chiesto. Spero di poter correre sul Nordschleife tante altre volte in futuro. È un circuito davvero fantastico”.
Il quattro volte campione del Mondo, però, non era l’unico presente in un paddock diverso da quello del circus questo weekend perché, venerdì sera, tra un motorhome e l’altro di Misano, era spuntato Lando Norris. L’inglese, da sempre appassionato di MotoGP, era arrivato in sella a un motorino guidato dall’amico Jorge Martin, mentre sabato a portarlo a spasso lungo il circuito era stato il suo idolo di gioventù, Valentino Rossi. Poi la visita ai box di VR46 e Ducati, scambiando quattro chiacchiere con Franco Morbidelli, Fabio Di Giannantonio e Pecco Bagnaia. E a Misano si è visto anche Kimi Antonelli, che già l’anno scorso aveva potuto ammirare la MotoGP da vicino, beccato in griglia di partenza a parlare con Casey Stoner. Insomma, in un modo o nell’altro non c’è modo di tenere un pilota lontano dai motori.

