Gli altri stanno arrivando, c’è una metà del box che non ride più da mesi e il futuro è incerto con tutti i cambiamenti che ci saranno in MotoGP nell’immediato futuro. Però Gigi Dall’Igna ha ancora da sorridere, anzi, da godere, perché il presente ha un solo colore: rosso Ducati. E ha voluto sottolinearlo anche nell’ormai appuntamento fisso con il suo PostRace affidato a LinkedIn. “Il weekend di Barcellona ha emesso due importanti verdetti – scrive l’ingegnere veneto - Con la vittoria di Marc nella Sprint Race di sabato abbiamo conquistato nuovamente il Titolo Costruttori, un riconoscimento che abbiamo sempre apprezzato e che ben racconta il lavoro del grande Team Ducati, esteso alle Squadre e ai piloti che le rappresentano. Questo porta con sé la consapevolezza del nostro percorso e dipinge quello che è in realtà un traguardo straordinario - sei trionfi consecutivi, mai dati per scontati - inimmaginabile fino a pochi anni fa. Non ci sono parole, solo un enorme grazie di cuore a tutti. Inoltre, abbiamo già la certezza di vincere anche il titolo mondiale del Campionato Piloti, visto che solo uno dei nostri ragazzi può assicurarselo”.

Partire, dunque, dalle cose positive e dai successi, prima di entrare nell’analisi di un fine settimana a Barcellona che, come al solito, s’è rivelato una montagna russa di emozioni. Con qualche segnale buono che, almeno nella giornata di domenica, s’è visto anche sul viso di Pecco Bagnaia, oltre che nella sua rimonta in gara. “Onore anche a Pecco, che ha chiuso settimo dopo una splendida rimonta partita dal ventunesimo posto in griglia – scrive ancora Dall’Igna - dopo aver dovuto subire un risultato altrettanto sconfortante nella Sprint Race. Al via ha guadagnato nove posizioni in un colpo solo, impostando subito un passo gara solido e promettente dettato da un ritmo deciso e da sorpassi perentori, dimostrando la determinazione e il feeling che erano mancati nei precedenti giorni di gara”.

Quasi un modo paterno, quello di Dall’Igna, per ribadire ancora una volta che Ducati vuole esserci per Pecco e che lui e gli uomini del box faranno di tutto per trovare le soluzioni tecniche che servono. Ma lasciando pure intendere, in qualche modo, che il resto dovrà farlo lo stesso Bagnaia cercando di scacciare via una volta per tutte quei dubbi e quei pensieri che l’hanno reso irriconoscibile rispetto al pecco a cui tutti eravamo abituati. Anche perché adesso in Ducati c’è qualcuno che ha dimostrato che Marc Marquez può essere battuto, anche se quel qualcuno ha il suo stesso cognome.
“Si è conclusa nel modo più gratificante l'incredibile serie di 7 doppiette consecutive di un immenso Marc Marquez, autore di un prezioso secondo posto nella gara del Campionato del Mondo – conclude Dall’Igna - Una striscia interrotta da un fighter davvero degno: un Alex Marquez che avrebbe meritato anche di vincere anche la gara del sabato nel suo miglior weekend da quando è in Top Class: Pole, GP e giro veloce sono il suo bottino con l'apice di un Gran Premio controllato e gestito come un vero Campione in quella che è stata la sua prima vittoria significativa nella sfida diretta al fratello Marc”.