“Quanto sangue, sudore e lacrime ho versato per essere qui; quanti sacrifici, per essere parte di una delle case motociclistiche più importanti al mondo: non avete idea. Potete crederci o non crederci, tutto questo non capita per caso, non è fortuna, è fottuta perseveranza”. Fottuta perseveranza, e in questo caso due parole sono, nel mondo di Luca Salvadori, il sinonimo più genuino per descrivere, semplicemente, il sogno di una vita. La notizia è di un mese fa, direttamente dall’Eicma: il prossimo anno il 31enne pilota e youtuber milanese correrà il Mondiale di MotoE come pilota Pramac Racing, e proprio ieri, esattamente un mese dopo l’annuncio del team di Campinoti, Salvadori ha pubblicato un video emozionale che non lascia indifferenti. S’intitola: “Questa è la fine”, proprio perché la fine non è. Tutt’altro.
Dieci minuti a cuore aperto, dieci minuti per raccontare dove lo ha portato, appunto, quella fottuta perseveranza. “Ho messo tanto di me in questo video, tra la scrittura e il montaggio sono passati mesi – ha scritto nella descrizione –. Ogni suono, effetto, immagine, è stata studiata nei minimi particolari per cercare di trasmettere a voi le emozioni contrastanti che sto vivendo. Questo non è un semplice video, ma un piccolo pezzo di me”. Ci sono le immagini del bambino che indossa il casco rosso da Power Ranger, dell’adulto che ha trovato nella pista la sua strada e nel digitale una delle chiavi del suo successo, perché nella categoria elettrica del Motomondiale non ci arriva per i video, ma certo con questi ultimi, in quattro anni in cui non si è affatto risparmiato, si è aiutato ad arrivare dov’è arrivato. Dove? “Molto più in alto di quanto mi aspettassi”.
E allora in quei dieci minuti ci sono la famiglia, moto, auto, burnout, abbracci, il CIV, l’incidente di Imola, l’amore della sua community, l’odio frustrato degli hater, sino alla proposta della Pramac. “E quando mi ricapita un’occasione del genere?”, ciò che ha pensato, prima di rispondere con un deciso sì. Così ecco che il video, quello della fine, inverte il senso. Spoiler alert, perché il video si conclude così, ma ci si arriva poco a poco. “È la fine. Il bello è che siamo solo all’inizio. Il bello deve ancora venire”.