Il Gran Premio d’Inghilterra poteva essere un bel momento per Valentino Rossi, che dopo un weekend al di sopra delle aspettative si era qualificato ottavo senza il bisogno di passare dalla tagliola della Q1. Un risultato che aveva fatto ben sperare i suoi (moltissimi) tifosi su di una pista, quella di Silverstone, che al 9 volte iridato è sempre piaciuta.
Allo spegnimento del semaforo poi, il pesarese ha messo insieme una buona partenza dopo un lungo lavoro con la squadra per digerire l’holeshot, risalendo fino alla ssta posizione. Questo prima di sprofondare inesorabilmente in fondo al gruppo, chiudendo al 18° posto con il solo Jake Dixon alle spalle: “È un gran peccato, perché mi sentivo bene con la moto e ho avuto un buon passo per tutto il weekend, - ha raccontato Valentino. - Stavolta ero partito bene e riuscito a stare col gruppo nei primi giri, ma dopo sei giri ho avuto un enorme crollo della gomma, la spalla destra dello pneumatico è calata moltissimo, è stato disastroso. Perdevo due, tre… quattro secondi al giro. È un problema che c’è da metà 2019, abbiamo fatto un sacco di analisi e la gomma dietro si scalda di più. La verità è che siamo disperati, non sappiamo che pesci prendere”.
Le parole di Valentino però vanno lette tenendo a mente il giro d’onore, quando il 46 è passato a salutare il suo pubblico sulle tribune. Lo aveva fatto in Austria, con quella foto di Gigi Soldano che ha riassunto tutto, e lo ha fatto anche a Silverstone. Rossi ha sempre corso per divertirsi e per far divertire ed è l’unico (enorme) merito che si è riconosciuto durante la conferenza stampa d’addio: essere riuscito a portare il motociclismo a tutti, rendendo più dolci quel paio d’ore la domenica per chi si è avvicinato alle corse grazie a lui.
Anche se la gara è andata male, anzi malissimo considerando com’era partita, Rossi è passato dal suo pubblico. Un pubblico a cui importa poco o niente chi abbia vinto la corsa, a loro basta vedere Valentino. Prendono impegni, comprano un biglietto e passano una giornata sulle tribune per lui. D'altronde Valentino è Valentino anche quando arriva a fine gara solo per tagliare il traguardo.
Se la MotoGP saprà essere altrettanto senza di lui, invece, è tutto da dimostrare. Di seguito, intanto, i video dalle tribune.