Vincere sulla stessa pista con una MotoGP e con una vettura GT3, sotto il diluvio a diciassette anni di distanza: roba da fenomeni, un’impresa che solo uno come Valentino Rossi poteva realizzare. Il Dottore conquista la vittoria della 8 Ore di Indianapolis portando la BMW M4 del team WRT sul gradino più alto del podio assieme a Kelvin van der Linde e Charles Weerts, diventando il primo pilota nella storia del circuito a stelle e strisce a vincere una gara sia con le due che con le quattro ruote, riscrivendo per l’ennesima volta la storia del Motorsport. A Indy l’equipaggio #46 è stato semplicemente perfetto, oltre che fortunato, azzeccando la strategia e non commettendo alcun errore nemmeno sotto la pioggia, arrivata a quattro ore dalla bandiera a scacchi e trasformatasi dopo poco in un vero e proprio diluvio.

“Sono molto molto contento, è stata una bella gara”, ha commentato sorridente Valentino prima di salire sul podio. “Alla fine siamo stati molto fortunati ma queste sono le gare, per me vincere qui è speciale perché ci ho vinto con la MotoGP nel 2008. È qualcosa di fantastico e sono anche molto contento di aver aiutato Kelvin a vincere il titolo. Con il team abbiamo fatto un lavoro fantastico”. La BMW #46, infatti, ha tagliato il traguardo per prima dopo aver superato la gemella #777 con Raffaele Marciello alla guida, riuscendoci grazie a una strategia che ha previsto l’azzeramento del limite massimo di stint di 65 minuti, con un giro di anticipo rispetto alla concorrenza.
Di fatti, Marciello era in testa prima dell’interruzione con bandiera rossa, avvenuta a causa di un forte acquazzone quando mancavano 3 ore e 57 minuti, una sospensione che si è poi prolungata per diverse ore prima di rivedere le vetture tornare in pista. Due ore e mezza circa di stop, con l’azione ufficialmente ripresa a 1 ora e 31 dal termine seppur sotto regime di Safety Car e rimanendo poi neutralizzata fino alla ripartenza definitiva a 37 minuti dal termine.

Dopo la bandiera verde, però, due giri ed è nuovamente stop con la Mercedes #80 guidata da Jules Gounon rimasta ferma all’ingresso della pitlane. Da qui in poi un nuovo periodo di Safety Car dovuto al peggioramento delle condizioni meteo ormai a notte fonda, con le vetture rimaste una dietro l’altra fino allo sventolare della bandiera a scacchi. Rossi, van der Linde e Weerts ne hanno approfittato, grazie a un’esecuzione di gara perfetta che li aveva visti scattare dalla quarta posizione, peraltro con Valentino al volante.
Qualche battaglia ma senza mai eccedere il limite prima di riconsegnare la M4 in perfette condizioni prima al sudafricano e poi al belga, con van der Linde che, grazie al successo, si laurea campione dell’Intercontinental GT Challenge e BMW che, invece, centra il primo titolo Costruttori nella serie intercontinentale. Completano il podio la Mercedes #888 di Engel, Kalender e Stolz, con cui Rossi aveva lottato a inizio gara, e la BMW #777 di Marciello, Farfus e Al Zubair, la beffata di giornata. Una giornata memorabile, l’ennesima di una carriera che non smette mai di stupire.
