La bomba di mercato l’aveva sganciata Jorge Viegas durante le premiazioni FIM a Rimini lo scorso dicembre, quando senza mezzi termini, aveva anticipato che dal prossimo anno Valentino Rossi avrebbe gestito il team satellite Yamaha. Dichiarazioni che sanno un po’ di dietrologia e che, chiaramente, hanno mobilitato anche i diretti interessati, a partire da un incredulo ‘Uccio’ Salucci che si è precipitato a smentire la notizia. D’altronde la Desmosedici funziona meravigliosamente e l’accordo preso dal VR46 Racing Team con Borgo Panigale è un triennale, dunque fino al 2024 compreso.
Va detto però che Dorna farà il possibile per ridurre il numero di Ducati in pista e restituire una squadra privata alla Yamaha, la quale dovrà comunque convincere i clienti con un mezzo all’altezza: finché manca la moto giusta - e a Sepang non si è vista - sarà difficile trovare un accordo.
Nel frattempo, i rapporti tra Valentino Rossi e Yamaha Racing continuano ad essere decisamente solidi. In Moto2 corre il team Yamaha VR46 Master Camp, le moto da allenamento di Valentino sono ancora giapponesi e l’abbigliamento dei piloti, quelli del team ufficiale Yamaha Monster Energy, resta firmato VR46 Racing Apparel. Il marchio di Tavullia si era già visto l’anno scorso sulle divise di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli e, scopriamo a Sepang, è stato confermato anche per il 2023, in posizione più centrale e visibile. Il resto lo ha spiegato Lin Jarvis durante la presentazione della squadra: il team satellite tornerà ad esistere, anche se forse sarà necessario attendere due anni. Nel migliore dei casi però, basterà aspettarne uno.