I numeri governano il mondo. Pare che, per quanto ci si voglia ribellare, ormai è così che va, tanto che adesso siamo tutti nelle mani di algoritmi, statistiche e confronti. Viene da dirlo anche per la MotoGP, ma il riferimento, questa volta, non è a quanto di più spietato e cinico c’è nelle corse: il cronometro; piuttosto il riferimento è a quei confronti che puntualmente vengono fatti quando le moto stanno ferme. Quasi a ingannare il tempo che non passa nell’attesa che i piloti tornino a fare i numeri mentre scrivono la poesia della MotoGP.
A confronto, questa volta, ci sono finiti Marc Marquez e Valentino Rossi. Ma non nei numeri assoluti, bensì alla soglia dei trent’anni, attraverso un sondaggio proposto da moto.it – e che ha spopolato sui social – in cui si mettono a paragone i numeri fatti da Valentino Rossi quando aveva l’età di Marc Marquez. Al di là dei soliti facinorosi, ne sono usciti spunti interessanti che dimostrano, ancora una volta, quanto Marquez e Rossi, alla fine dei giochi, rappresentino ancora per la MotoGP. Anche nella loro rivalità. Anche adesso che non hanno più modo di darsele in pista.
All’inizio del 2009 Valentino Rossi aveva la stessa età che ha Marc Marquez adesso (sono vicini anche nei compleanni, 16 febbraio uno, 17 febbraio l’altro) e aveva disputato 222 gare, con 97 vittorie e 150 podi. Numeri, questi, che lo mostrerebbero superiore a Marc Marquez, che invece di gare ne ha disputate 231, vincendone 85 e mettendo nel sacco 139 podi. Non c’è partita, invece, con Marc Marquez che straccia Valentino Rossi, se invece andiamo a guardare pole position e giri veloci, con lo spagnolo che è partito per 91 volte (contro le 50 di Vale) davanti a tutti e ha messo in fila 75 giri veloci (contro i 53 del Dottore).
Ma cosa dicono veramente i numeri? Come fanno notare molti degli stessi lettori di Moto.it, questi numeri non diranno mai che uno è in assoluto più forte dell’altro, perché sono troppi i parametri differenti e troppo diverse sono state le circostanze in cui hanno corso. Dicono, piuttosto, che Marc Marquez è più un animale da qualifica, mentre Valentino Rossi veniva fuori in gara, ma dicono, soprattutto, che negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di vivere due fenomeni totali e che probabilmente questa fortuna sarà di pochi da qui in avanti. Perché, proprio come ha recentemente dichiarato Marc Marquez, adesso le moto cominciano a contare quasi quanto il pilota, se non di più, ed è chiaro che ci sarà un livellamento. Si dice che lo spettacolo ne trarrà beneficio, ma siamo sicuri? Oppure, come ha detto Giacomo Agostini, quelli che “ammazzano il campionato” dovrebbero essere sempre i benvenuti?