A due passaggi dalla bandiera a scacchi della Sprint di Phillip Island, si concretizza il fattaccio di giornata: Vinales in fondo al rettilineo dei box svernicia Bezzecchi per la quinta piazza, ma appena prima della staccata Marco viene messo in crisi da una folata di vento, che lo costringe a ritardare la pinzata sulla leva del freno e a finire risucchiato dal tunnel d'aria dell'Aprilia di Top Gun. Il contatto, ad oltre 300 km/h, è inevitabile e spaventoso, perché Bezzecchi e Vinales non smettono mai di rotolare. Se Maverick, ovviamente inconsapevole di ciò che è accaduto alle sue spalle, si rialza subito mostrando il dito medio a Marco, questo resta immobile, a pancia in giù sulla ghiaia, e apparentemente privo di sensi per istanti che appaiono infiniti. Pochi istanti più tardi, la Direzione Gara tranquillizza tutti con il messaggio più bello del sabato australiano: all riders conscious.
Nel post gara sia Bezzecchi che Vinales, vista l'entità dell'incidente, passano dal Centro Medico per un controllo. Marco effettua una tac alla testa il cui esito non è ancora stato divulgato, mentre un comunicato Aprilia trasmette il risultato del check-up effettuato a Maverick: "Vinales è stato visitato per degli accertamenti a seguito di una contusione al gomito sinistro. Non sono state riportate fratture, ma un’ecografia ha successivamente evidenziato una modesta tumefazione post-traumatica. Per questo motivo, il pilota spagnolo si sottoporrà a una terapia antinfiammatoria". Il numero 12, poi, ha direttamente chiarito le sue condizioni: "Sto bene per fortuna, ho sofferto solo per forti contusioni al gomito sinistro che hanno investito anche i nervi, facendomi perdere sensibilità alla mano, ma sto già migliorando". Considerata la dinamica del crash, reagire a queste notizie con un sospiro di sollievo è il minimo. In attesa del responso degli esami a cui si è sottoposto Bezzecchi, rientrato comunque cosciente e sulle sue gambe ai box, torna anche la voglia di scherzare: è incredibile la statistica che vede Vinales coinvolto in situazioni pericolosissime, dalle quali (per fortuna) è sempre uscito praticamente illeso. Ad Assen, nel 2017, cadde violentemente alla esse finale e venne sfiorato da Andrea Dovizioso, che sopraggiungeva alle sue spalle. Poi le assurde coincidenze del Red Bull Ring: nel 2020 la carcassa volante della moto di Johann Zarco fece il pelo al casco di Maverick (così come la carcassa della Yamaha Petronas di Franco Morbidelli passò ad altissima velocità a millimetri dal casco di Valentino Rossi), che due settimane più tardi, alla prima curva del Gran Premio di Stiria, fu costretto a lanciarsi a 310 km/h dalla sua M1, rimasta improvvisamente senza freni. In questi casi sono due le metà del bicchiere che si possono guardare: sfortunato Vinales a trovarsi in situazioni in cui ha comunque rimediato grandi spaventi, ma fortunato ad essersi sempre rialzato con qualche livido al massimo.
Eppure, nella Sprint Phillip Island, Maverick Vinales avrebbe potuto fare qualcosa di diverso per evitare il contatto con Bezzecchi ad oltre 300 orari? Questa è la terza metà del bicchiere, se mai ce ne fosse una, da considerare. Pecco Bagnaia, intervenuto ai microfoni di Sky, non ha condiviso la manovra di Top Gun dopo il sorpasso su Marco: "Mi auguro vivamente che Bez stia bene, so che è andato a fare una tac alla testa. Spero vivamente possa correre; ho visto l'incidente ed è stato veramente brutto. In questi pista, quando freni alla prima curva e uno ti si mette davanti sulla tua linea vieni risucchiato ed è una sensazione abbastanza orrribile". Aleix Espargaró, invece, la pensa in maniera opposta: "Di sicuro le condizioni erano al limite, in curva 1 il vento ti spingeva fuori ed era veramente difficile capire ogni volta come entrare. In quel caso Maverick ha passato Bez, che forse avrebbe dovuto provare a frenare un poò prima, oppure lasciare la moto e non entrare in curva. Ma ripeto, a 350 km/h, con un vento della madonna, era molto difficile gestire la situazione e di certo non lo ha fatto apposta".
Fabio Di Giannantonio, che in quel momento inseguiva Marco e Maverick, ha vissuto il crash come nessun altro: "Posso dire che è stato uno dei momenti più paurosi della mia vita. Perché lì vieni giù a 350 all'ora e vedi due moto davanti a te di 20 metri esplodere letteralmente. Tosto, è stato brutto, ho cercato di evitare tutti i pezzi, tra l'altro due o tre pezzi delle loro moto mi hanno colpito, infatti la placca di titanio della tuta è stata bucata addirittura, sono tutto rosso sulla spalla. Anche il cupolino si è rotto, ma è stato un momento veramente pauroso. Sinceramente dalla pista non sono riuscito a capire bene cosa sia successo, perché quando sei dietro non fai troppo caso alle azioni pure degli altri, perché sei concentrato sulla tua linea, soprattutto quando non sei ancora attaccato. Uno dei pochi momenti della mia vita in moto in cui ho avuto paura".
Casey Stoner con un commento lapidario su Instagram, infine, ha condivisibilmente attribuito le responsabilità del caso all'estremizzazione aerodinamica di queste MotoGP, che gareggiano con una miriade su una pista in cui c'è sempre (o quasi) vento forte: "Questo è il risultato dell'aerodinamica, la scia innescata a quelle velocità è troppa".