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Voce del verbo “Quart-Arare”: quel diavolo (bianco) di Fabio Quartararo a Le Mans s’è preso record, pole, un Marc Marquez “senza parole” e le Ducati che stanno a guardare

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

10 maggio 2025

Voce del verbo “Quart-Arare”: quel diavolo (bianco) di Fabio Quartararo a Le Mans s’è preso record, pole, un Marc Marquez “senza parole” e le Ducati che stanno a guardare
Giro a vita persa, ma non a sorpresa. Fabio Quartararo a Le Mans ha imposto la legge del “questa è casa mia e qui comando io”, ridimensionando l’impressionante giro fatto poco prima da Marc Marquez con la Ducati. La Yamaha è tornata e il talento del francese sta facendo il resto, anche se Sprint e GP saranno una storia a parte…

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Rivoltare tutto per seminare, in una parola: arare. Fabio Quartararo lo ha fatto anche al Le Mans, centrando la seconda pole consecutiva e spiegando al mondo, laddove ce ne fosse stato il bisogno, che il talento è sempre terra fertile. E che quello che gli mancava era solo una moto che gli permettesse di giocarsela con i primi. Adesso ce l’ha – anche se lui stesso ha ammesso che manca ancora qualcosa – e non si limita a stare lassù, ma mette le ruote della sua M1 davanti a tutti, persino davanti a quelle Ducati che fino a pochissimi mesi fa sembravano imprendibili. Oggi al Bugatti Circuit di Le Mans, il francese ha imposto la legge del “questa è casa mia e qui comando io”, mandando anche un chiaro messaggio a quel Marc Marquez che, però, sembra averne molto di più sul passo gara. “Fabio – ha detto il pilota della Ducati – ha fatto qualcosa di straordinario, me l'aspettavo, ma vedremo di fare bene nella Sprint di oggi e nella gara di domani”.

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Poche parole, quelle di Marc Marquez, che, insieme alle espressioni del viso, confermano la delusione, visto che il 93 era riuscito a centrare un gran tempo già al primo run e sembrava aver messo al sicuro la pole. Ma parole che tengono conto anche della consapevolezza di potersi prendere la rivincita già tra poche ore, grazie al passo, appunto, e grazie a una Desmosedici che oggettivamente è ancora superiore alle Yamaha, soprattutto adesso che c’è un nuovo telaio con cui l’otto volte campione del mondo sembra trovarsi benissimo. Ma è chiaro che non sarà il dominio che ci si poteva aspettare e che ci sarà da faticare più del previsto. Perché dopo la pole e il secondo posto di Jerez, sulla pista di casa Fabio Quartararo ha già messo nero su bianco ciò che ha in testa: “dobbiamo sfruttare al meglio le occasioni che ci si presentano in quei circuiti in cui possiamo fare bene, in cui c’è il grip giusto per la nostra moto e non serve una gran potenza”.

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Parole, queste, affidate ieri ai giornalisti presenti nella sala stampa di Le Mans, insieme a un presentimento: “Sono un pilota capace di staccare la testa per un giro in cui dare tutto, quindi la pole è difficile, ma non impossibile”. Come un presentimento, quindi, oppure come la certezza che – magari insieme alla spinta del pubblico di casa (Le Mans è gremita) – si potrà spezzare il rosso con un po’ di prepotente blu. “Sono molto felice perché abbiamo fatto un bello step sul time attack – ha detto il francese ai microfoni di Sky - abbiamo fatto un gran lavoro e sono contento che questa pole sia arrivata proprio qui che per me è casa. Penso sia il giro migliore che ho fatto nella mia vita, ho spinto veramente tanto. Sono orgoglioso. Possiamo fare bene, starò più tranquillo rispetto a Jerez".

Il riferimento, è chiaro, è alla caduta rimediata nella Sprint di Jerez, con Quartararo che non intende commettere due volte lo stesso errore e che è consapevole che sul passo gara i valori sono ancora un po’ diversi. L’avversario, manco a dirlo, è Marc Marquez, ma anche Alex Marquez e Fermin Aldeguer, rispettivamente terzo e quarto, sono sembrati in palla. E Pecco Bagnaia? Sesto. “Non s’è trovato bene”, come ha ammesso Davide Tardozzi sempre a Sky, e dovrà accontentarsi di occupare l’ultima casella della seconda fila, dietro a un Maverick Vinales (quinto) che sta confermando un gran feeling con la sua KTM del Team Tech 3. Da segnalare, infine, che nei dodici ci sono tutti i marchi della MotoGP, con Marco Bezzecchi e l’Aprilia settimi, seguiti dalla Yamaha di Jack Miller, dalla Ducati di Franco Morbidelli (caduto due volte oggi), dall’Aprilia di Raul Fernandez, dalla Honda di Johann Zarco e dalla KTM di Pedro Acosta. Per quanto riguarda gli altri italiani, infine, il migliore è Luca Marini, sedicesimo, con Fabio Di Giannantonio e Enea Bastianini subito dietro e Lorenzo Savadori penultimo davanti alla wild card Takaaki Nakagami.

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La classifica della Q2 di Le Mans

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