Quando va tutto bene loro due praticano un altro sport: purtroppo da un lato quello tra Jannik Sinner e Novak Djokovic è stata quasi esclusivamente una partita a senso unico e ci riferiamo all’assenza di game infiniti, se non nel terzo set in cui il serbo ci ha provato ma non è riuscito a tenere il campo e, soprattutto, a un certo punto non ha più retto. Eppure, è stata una partita tatticamente perfetta, studiata nel migliore dei modi. Questo perché il nostro numero uno al mondo era in una forma smagliante, come se il problema al gomito non fosse mai esistito, come se la fatica delle gare precedenti non la sentisse, come se la pressione fosse stato un booster per ricordare a tutti che lui c’è e che nessuno lo deve mai dare per morto. Qualità eccelsa nel servizio, anche perché con uno come Nole devi fare tutto al meglio, e gli ace ci dimostrano quanto Jannik sia migliorato molto anche sotto questo aspetto.

Ecco, ora Wimbledon ci dice che la finale sarà contro Carlos Alcaraz: sfatato il mito Djokovic, con un risultato assolutamente non scontato, si ripresenta lo spagnolo. Prima Roma, poi Parigi, e ora Londra. Speriamo che non si avveri il detto “non c'è due senza tre”. Questo anche perché abbiamo visto quanto Sinner si trasformi contro colui che oggi è a tutti gli effetti il suo avversario per eccellenza. Un avversario che a Wimbledon sta facendo valere tutte le sue caratteristiche, un avversario oggettivamente temibile, oramai non solamente per le sue doti e la sua potenza, ma soprattutto per un fattore mentale. Sappiamo benissimo che spesso siamo noi stessi a costruirci gli incubi, a farci ossessionare da fantasmi più o meno immaginari. Ed è esattamente quello che non deve fare l’altoatesino che avrà davanti a sé due opportunità.

O meglio, ad averle sarà il suo cervello e il modo in cui lui riuscirà a dialogarci. Bisognerà capire se la paura prevarrà sulle sue abilità. O se il desiderio di riaffermarsi e riscattarsi avranno la meglio su quel circuito mentale perfettamente in grado di ingannarci. Siamo davanti a un Sinner che è riuscito a vincere tre set a zero contro un titanio del tennis, ma la storia si ripete, il confronto vero oggi è tra due giovani talenti, rispettivamente il numero uno e due del mondo, che sembrano essersi impossessati quantomeno temporaneamente del tennis mondiale. Per questo l’Italia dovrà augurarsi che Sinner riesca prima di tutto a convincere sé stesso di quanto è devastantemente forte. In meno di due ore oggi Sinner è il primo italiano a battere Djokovic a Wimbledon: altro da aggiungere?