Se si potesse usare una colonna sonora per raccontare gli ultimi mesi del 2024 in casa Yamaha sarebbe senza dubbio Wind of Change, degli Scorpions. Un capolavoro di qualche anno fa e una pietra miliare del metal che racconta, appunto, quel senso interiore che si vive mentre si percepisce che le cose stanno cambiando davvero. “The future´s in the air; i can feel it everywhere, blowing with the wind of change” sono parole che starebbero benissimo, ad esempio, sulla bocca di Fabio Quartararo, con addosso la sua tradizionale tuta in pelle rispetto al più metallaro chiodo. Perché proprio Fabio Quartararo, pilota di punta della Yamaha, ha messo in evidenza quanto il lavoro di squadra e l'approccio innovativo abbiano influenzato positivamente le aspettative per il 2025. “Il miglioramento più grande è stato il modo in cui lavoriamo – ha recentemente raccontato Quartararo, sottolineando un aspetto cruciale della nuova filosofia di sviluppo adottata dalla Yamaha - Prima dovevi attendere i test per assicurarti che una nuova parte funzionasse. Quest'anno, se un motore funzionava, veniva subito introdotto nella gara successiva. Questo è un cambiamento enorme”. Questa rapidità di implementazione, in perfetto stile Ducati o Aprilia, ha portato a notevoli progressi, in particolare nel settore dell'elettronica, dove i miglioramenti sono stati tangibili. Il debutto della squadra satellite Pramac nel 2025, poi, rappresenta un altro passo fondamentale nel processo di ricostruzione di Yamaha. La partnership con il team campione del mondo segna un'epoca nuova e ambiziosa per Yamaha, che schiererà quattro motociclette M1 ufficiali. Questo non solo fornisce una base più solida per lo sviluppo, ma aumenta anche le possibilità di competere con i rivali, visto che comunque Miguel Oliveira e Jack Miller, i nuovi piloti di Pramac, porteranno con loro, oltre alla capacità di vincere che hanno già dimostrato di avere, anche l’esperienza maturata con gli altri marchi.
Nel contesto di questi cambiamenti, Massimo Meregalli, direttore del team Yamaha, ha condiviso la sua visione sull'andamento della stagione in una recente intervista a MotoGP.com. “È stata sicuramente la stagione più lunga di sempre. Ma penso che sia positivo il modo in cui tutti abbiamo dato il massimo: non ci siamo mai arresi”. Questo impegno costante ha portato a risultati visibili, specialmente dopo il Gran Premio di Aragon, dove si sono intravisti i frutti del duro lavoro. “Abbiamo visto i primi risultati del nostro lavoro – ha aggiunto il tecnico italiano - soprattutto dopo Aragon. Questo era importante perché quando lavori duro e non vedi risultati, diventa ancora più difficile”.
Il miglioramento delle prestazioni, in particolare di Quartararo, è stato un segnale positivo per il team. Meregalli ha elogiato il campione del mondo 2021 per il suo impegno e la sua capacità di adattarsi alle nuove circostanze. “Fabio si impegna molto e cerca di adattarsi - ha proseguito, evidenziando come il pilota francese sia riuscito a qualificarsi frequentemente nei primi posti durante la seconda metà della stagione - La stagione di Alex Rins è stata più complessa, segnata da infortuni e battute d'arresto, rendendo difficile per lui esprimere il suo pieno potenziale. Quando è arrivato da noi non era al 100%, ha avuto degli alti e bassi”. Nonostante tutto, Rins è riuscito a ottenere alcuni risultati di rilievo e il team ha visto in lui un potenziale importante per il futuro. “Se Alex è in buona forma – ha sentenziato Meregalli – abbiamo più informazioni da valutare. Questo è molto importante per il prossimo anno, quando gareggeremo con quattro piloti: ci darà un vantaggio importante”.
Per conoscere nei dettagli la “nuova Yamaha” – e non è solo alla moto che ci riferiamo – bisognerà aspettare, però, il prossimo 31 gennaio, quando le tre squadre saranno presentate a Kuala Lumpur. Sì, le tre squadre, visto che quella sarà anche l’occasione per svelare il nuovo Team Pramac della Moto2, con Izan Guevara e Tony Arbolino, oltre che per svelare le livree sia della M1 di Alex Rins e Fabio Quartararo, sia di quella di Jack Miller e Miguel Oliveira. Con, in più, anche il passaggio di consegne ufficiale da Lin Jarvis, in pensione dalla fine di questo anno, a Paolo Pavesio, l’italiano scelto da Yamaha per rilanciare definitivamente il marchio in MotoGP dopo gli ultimi, difficilissimi, anni.