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Ok le europee, ma cosa c'entra Giuseppe Conte con i videogiochi? Ecco le promesse ai gamer degli Esport

  • di Matteo Mattei Matteo Mattei

22 aprile 2024

Ok le europee, ma cosa c'entra Giuseppe Conte con i videogiochi? Ecco le promesse ai gamer degli Esport
Il mondo del gaming e degli Esport sta diventando uno dei più importanti settori strategici a livello globale. In Italia, però, l’interesse della politica era ancora debole. Stavolta con l’avvicinarsi delle elezioni europee le cose stanno cambiando. Ma cosa c’entra Giuseppe Conte con tutto questo? Ecco le promesse

di Matteo Mattei Matteo Mattei

Nei giorni scorsi Giuseppe Conte ha partecipato a Cologno Monzese, all'evento promosso dal Network Giovani in collaborazione con l'Osservatorio Italiano Esport, dal titolo “Gaming Milano 2024: Il mio lavoro non è un gioco”. Preso dai mille impegni per le imminenti elezioni europee del suo partito, il leader del Movimento 5 Stelle torna ad abbracciare il settore del gaming e degli Esport riprendendo in mano il percorso già avviato dai parlamentari Valentina Barzotti e Antonio Caso indirizzato verso un riconoscimento normativo. Lo stesso Conte ha riconosciuto l'importanza strategica del settore e sul palco ha sottolineato e snocciolato numeri concreti, “sei milioni di appassionati in Italia, nel mondo sfondato quota 300 miliardi di euro di fatturato e proiezioni che nel giro di qualche anno sfonderemo i 500 miliardi di euro”. Interessante il discorso elettorale davanti al pubblico partecipante. Molti di loro si aspettano tanto da questo intervento e dalle iniziative già intraprese. Che sia la volta buona che la politica metta mano a un settore nuovo e strategico? Per ora sembrerebbe di sì, c'è la volontà concreta ma mai dire mai. Sul palco di Gaming Milano 2024 Giuseppe Conte è intervenuto dedicando del tempo a riflettere su quello che è stato fatto e su quello che si potrà fare: “Grazie per questa occasione, anche per noi esponenti politici questo settore è stato un settore assolutamente nuovo, è stato all'inizio difficile individuare gli interlocutori, comprendere con chi interfacciarsi. Abbiamo avuto come prima forza politica l'intuito di comprendere che questo è un settore in enorme crescita, un settore che sta attirando l'attenzione di tanti operatori ed è un segmento di mercato importante anche per la crescita economica e lo sviluppo sociale del nostro Paese. Come la politica poteva dare un contributo? Abbiamo lavorato con gli esperti del settore e abbiamo iniziato a costruire un percorso. Una tappa importante”. Il leader dei 5 Stelle ha fatto riferimento al suo Governo Conte II quando è stato istituito un fondo per l'intrattenimento digitale finanziato con 4 milioni di euro per dare una prospettiva per gli stakeholder del gaming.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte al Gaming Milano 2024 con Luigi Caputo, Founder Oies

“Ci siamo accorti che occorreva anche intervenire con qualche norma” e di lì la collaborazione con l'Osservatorio Italiano Esport e la realizzazione di un Libro bianco che ha consentito una riflessione sullo stato dell'arte in Italia, strizzando l'occhio all'Europa dove è presente una risoluzione del Parlamento che però ancora non individua una vera strategia comune. “In questo settore si stanno riproponendo quelle che sono tradizionalmente le disparità di potere contrattuale che si hanno tra il colosso Piattaforma e gli operatori, quelli che ci mettono i contenuti, la creatività, l'ingegno e si ritrovano senza adeguati strumenti per fronteggiare e proteggere i loro interessi, tutelare i loro diritti. Quella norma deroga è stata importantissima soltanto che il Governo l'ha fatta cadere. La prospettiva è continuare a rifinanziare il fondo per l'intrattenimento digitale, riproporre la norma deroga e poi le elezioni europee”. Conte condivide la volontà di attivare i suoi parlamentari per dare uno slancio futuro alla regolamentazione del settore cogliendo spunto anche da altri ordinamenti internazionali e di approfittare di tutte le prospettive di crescita economica e non solo. “Tutela contrattuale e chiara distribuzione di diritti e doveri” i concetti chiave di chiusura del suo discorso. Grande al momento la soddisfazione dell'Osservatorio Italiano degli Esport per il contributo apportato fin qui e per le possibili soluzioni future. Tanti operatori del settore restano ancora alla porta dubbiosi come sempre e solo il futuro saprà fornire risposte. Luigi Caputo, Founder Oies condivide tutta la sua soddisfazione: “Uno dei massimi leader politici del nostro Paese ha sposato pubblicamente, e soprattutto si è fatto portavoce, dei temi che abbiamo raccolto nel nostro White Paper. Il percorso istituzionale virtuoso che abbiamo attivato con il Movimento 5 Stelle ha portato a un risultato storico. Al nostro evento si è parlato di riconoscimento delle figure professionali del gaming, di tutele contrattuali, di creazione di una disciplina per gli Esport. Ascoltare tutto questo dalla voce del leader politico di uno dei maggiori partiti nazionali è la definitiva consacrazione del lavoro che l’Osservatorio ha iniziato lo scorso anno a livello istituzionale. Non ci fermeremo qui, il percorso è ancora lungo. Abbiamo però ricevuto il più elettrizzante degli endorsement”.

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