Su Retequattro torna una nuova puntata di Quarto Grado, e quando Gianluigi Nuzzi prende il microfono con Alessandra Viero al fianco, vuol dire che c’è da scavare. Lo fa anche stavolta, affondando le mani in due casi che ancora puzzano di mistero e di bugie: l’omicidio di Pierina Paganelli e la morte sospetta di Liliana Resinovich. La prima storia sembra scritta da un noir, ma è cronaca. La nuora della vittima, Manuela Bianchi, continua a dire la sua. E per il Gip è credibile. Così Louis Dassilva, il compagno della donna e principale indiziato, resta in carcere. Ma c’è un audio – registrato nel garage, dopo il delitto – che potrebbe cambiare tutto. La difesa l’ha tirato fuori all’improvviso, come un asso dalla manica. E ora tutti si chiedono: è la chiave per riscrivere la scena del crimine o solo rumore di fondo?


Poi c’è Lily Resinovich, trovata morta in un sacco, abbandonata come un oggetto inutile. Si torna a parlare del marito, Sebastiano Visintin, ufficialmente indagato. A casa sua sono stati sequestrati coltelli e vestiti, mentre in Procura sfilano testimoni che parlano – e insinuano – dubbi. Lui, intanto, giura che non c’entra nulla. Ma a forza di ripeterlo, sembra quasi cercare di convincere sé stesso. Nel salotto di Quarto Grado ritornano le facce note: Carmen Pugliese, Massimo Picozzi, Luciano Garofano e compagnia. Gli esperti si alternano tra analisi psicologiche e letture tecniche, mentre il pubblico – i famosi quartograders – commenta in diretta, lancia teorie, si divide tra colpevolisti e innocentisti. Un rito che ha più pathos di un thriller di Netflix, ma con la differenza che qui le vittime sono vere.

