È di nuovo tempo di sangue e misteri: su Retequattro torna “Quarto Grado”, con Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero a tenere saldo il timone di uno dei programmi più seguiti (e commentati) della cronaca nera italiana. Si parte dal caso che sta spaccando Rimini e il web: l’omicidio di Pierina Paganelli. Una storia che ormai ha superato i confini del giallo per trasformarsi in un teatrino tragicomico di accuse incrociate. A litigare, senza esclusione di colpi, sono Valeria Bartolucci e Manuela Bianchi. La prima è la moglie di Louis Dassilva, l’uomo in carcere per l’omicidio della vicina di casa. La seconda è l’amante. O meglio, l’ex amante. Perché adesso, oltre ai sospetti e ai retroscena torbidi di un condominio che pare scritto da Stephen King, c’è pure la faida al femminile: Bartolucci dice che è stata Bianchi a incastrare il marito. E lo dice in tv, senza filtri.


Poi si torna a Trieste, nel gelo che circonda ancora la morte di Liliana Resinovich. Le indagini si concentrano su una fibra gialla trovata sul corpo della donna. Un dettaglio minuscolo, ma che potrebbe cambiare tutto. Quella fibra appartiene ai vestiti del marito, Sebastiano Visintin? L’uomo ora è indagato, anche se continua a dichiararsi innocente. Ma intanto la nebbia non si dirada e Lily resta un fantasma che chiede giustizia. In studio, come sempre, l’esercito di esperti e opinionisti: da Luciano Garofano a Massimo Picozzi, passando per Carmelo Abbate e Caterina Collovati. Una vera e propria task force del delitto in diretta. E poi ci sono loro, i Quartograders: la community social del programma, che ogni venerdì sera si trasforma in giuria popolare, con commenti, teorie e accuse lanciate a colpi di tweet. Quarto Grado non risolve i casi, ma li tiene vivi. Anche quando i tribunali sembrano dimenticare.

