Cari rettori avete rotto il cazzo. Lo volete capire che invitare Geolier o la De Lellis all'università è deprimente? E adesso vi spiego anche il perché. Io non ho niente contro Geolier, è uno che ha anche una grande cultura musicale, che arriva dalla strada. Non ho niente contro la De Lellis, fa il suo lavoro, ma da qui a farli diventare dei modelli per degli universitari ce ne passa. Uno perché Geolier ha soltanto poco più di vent'anni, la De Lellis anche lei è giovane e non hanno quella carriera e quel percorso alle spalle che effettivamente può dare ai ragazzi un valore aggiunto. È solo marketing e fatto pure male. Perché il rettore dell’università Federico II di Napoli e il rettore della Bocconi mettono davanti ai ragazzi un modello diametralmente opposto rispetto a quello che si richiede loro, senza contare il fatto che molti di quei ragazzi in realtà possono insegnare a Geolier e alla De Lellis quali libri leggere o altre cose, perché di Geolier e di altri tutto si può dire ma non che possono venire a parlarmi di cultura. Ed è questo deprimente: il fatto di desacralizzare un'istituzione come l'università e di trattare la cultura come qualcosa che non conta più niente. Cari rettori, il problema non è Geolier. Il problema è tutto vostro. Quindi poi non ci stupiamo se i dati ci dipingono una realtà anche questa deprimente.
Nel sud c'è un giovane laureato su cinque: il 20,7%. Al centro e al nord sono poco di più, il 30%. La media europea è il 36,3%. Le donne sono il 33%, contro la media europea del 46%. Dati, ripeto, uso questa parola per la terza volta, deprimenti e noi a queste persone cosa diciamo? Che fondamentalmente fare l'università non conta niente, è meglio stare ad ascoltare Geolier, è meglio prendere l'esempio di chi fa l'influencer. E badate bene, all'università ci sono molti professori o persone che vanno a parlare e sono capaci, luminari, ma se non ci si dedica con la stessa forza a comunicare i loro insegnamenti e la loro presenza a livello di marketing per l'opinione comune, per i ragazzi comuni, resterà il fatto che Geolier viene invitato all'università di Napoli e lui conta più degli altri. Ha più potere. Infatti Nicola Gratteri, il più grande procuratore che abbiamo in Italia, il procuratore capo di Napoli, è stato il primo a dirlo: “Basta, se molla l'università siamo alla fine!”. Il rettore, Matteo Lorito, ha risposto che a Geolier non verrà dato alcun premio, ma che risponderà alle domande dei ragazzi. Ma il rettore l'ha vista Nuova scena dove Geolier era giudice? Dove i vincitori cantavano solo di cocaina e troie e di buste e pasticche? Questo era il livello dei testi... e Geolier ha mai detto una parola contro? No. MAI! Geolier che parli con le canzoni, i concerti, i podcast... le università devono fare altro... e poi a fare queste scelte il messaggio che passa è che laurearsi in Italia non serve, quando in realtà non è vero, perché anche qui i dati lo dicono palesemente. Un laureato ha una tasso di occupazione di 12 volte rispetto a un diplomato. Rettore, rettori. Ve lo dico in napoletano avete rotto u cazz.