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Abbiamo mangiato il club sandwich firmato Carlo Cracco, sul Frecciarossa di Trenitalia, ma com'è? Un panino dottor Jekyll e mister Hyde a 10 euro: delizioso al palato, ma gli ingredienti...

  • di Alessandra Cantilena Alessandra Cantilena

16 settembre 2025

Abbiamo mangiato il club sandwich firmato Carlo Cracco, sul Frecciarossa di Trenitalia, ma com'è? Un panino dottor Jekyll e mister Hyde a 10 euro: delizioso al palato, ma gli ingredienti...
Abbiamo testato il club sandwich firmato da Carlo Cracco per Trenitalia, a bordo di una carrozza ristorante del Frecciarossa che ci porta verso mari italiani. Ma è buono questo panino? E soprattutto, soddisfa gli indici di qualità degli ingredienti oppure no?

di Alessandra Cantilena Alessandra Cantilena

È nel nostro meriggiare pallido e assorto che abbiamo dimesso il bivacco malinconico casalingo di fine estate per buttare quattro umili stracci nel trolley, correre verso la Stazione Termini di Roma e salire su un treno al volo. Per qualche giorno la Capitale ancora deserta e in mano ai turisti sarà lontana, con nostro sommo gaudio ed un sano gesto dell’ombrello di soddisfazione. Sarà la noia o la fame vera e propria ma tutte le volte che ci capita di viaggiare con la beneamata Trenitalia ci assale lo sconforto; niente distributori automatici ad erogare caffettini litigando con gli spicci in saccoccia, nessuna carrozza ristorante a sollazzarci durante i ritardi con promesse di sogliole alla mugnaia e delicati risi in bianco, nel nostro personale Cassandra Crossing, ogni santa volta, e che diamine. Oggi, noi moderni flaneurs diretti verso gli ultimi scampoli di mari italici attraversiamo le carrozze dei nostri gloriosi convogli per accaparrarci un genere di conforto mesto come questa estate che se ne va. Il punto ristoro delle nostre Ferrovie dello Stato sui treni Frecciarossa non delude le sue promesse meno fauste e la cosa più confortante per adesso è l’aria condizionata.

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Il club sandwich di Carlo Cracco sul Frecciarossa Trenitalia foto Alessandra Cantilena

Depresso come il presagio di un inverno alle porte alle prese con i romani giace negli espositori un pacchetto di odiosi mistificatori triangolini di riso Fiorentini e qualche piadina confezionata. L’offerta di cappuccini spazia tra latte di mucca e una sola proposta vegana di bevanda di riso in dispensa. Almeno costa poco, solo due euro. Se ci si aggiunge un pacchetto di wafers Loacker, con quattro euro sfanghi la colazione, visto che di cornetti manco l’ombra. Adesso, non è che volessimo le brioches di Le Levain, ma manco st’amarezza. Ed è qui che con incredulità ci ha sorpresi l’occhieggiare solingo di un pacchetto bianco abbandonato nell’étagère refrigerata del bugigattolo metallaro in sembianze di bar: un bagel confezionato targato Carlo Cracco. Allucinante! Me lo dia subito, sibiliamo al compiaciuto impiegato di Elior, multinazionale francese per la ristorazione appaltatrice di Trenitalia. “Ma com’è?” Lo incalziamo; “è più buono scaldato, le salse con cui il panino è condito si esaltano con il calore”, avverte il complice di questo nostro odierno peregrinare, conscio di spacciarci una specialità firmata dal super cuoco milanese. “Anche Piero Armenti ha assaggiato i prodotti di Cracco, ma lui viaggia in carrozza Executive, circa 250 euro per la tratta Milano-Salerno”. Il tempo di avere la nostra ciambella di pane stellato ripieno brasata tra le mani per acquisire l’informazione che cacciando il millante si ha la chance di ordinare cibo illimitato di qualità da un unico menù, compreso di prosecco e altri beverages per rinfrescarsi il becco, cosi da disertare gli strapuntini da volatile del bar e le rumorose carrozze plebee. “Piero lo conosco, io sono di Napoli, l’ho servito varie volte ed è un bravo ragazzo. Ordina lasagne e salmone in carrozza Executive, piatti cucinati in maniera speciale con metodo vacuum dalle cucine di Elior per Trenitalia, che serve mense prestigiose, anche quelle dei politici. A noi la ditta ci paga bene, a Napoli uno stipendio così ci sta eccome. Non mi posso lamentare”. Mortacci, è la nostra personale chiosa voltando il sarcofago cartonato del bagel a base di metabisolfito di potassio e nitriti dal prezzo modesto.

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Il club sandwich di Carlo Cracco sul Frecciarossa Trenitalia foto Alessandra Cantilena

Per 10 euro e 180 grammi di prodotto cracchiano su club sandwich abbiamo un buon apporto proteico – più di dieci grammi - e 175 chilocalorie e con pochi grassi. Il problema è la lunga lista di conservanti per queste quattro fette di manzo affumicato, un giro di formaggio spalmabile, cetriolini e senape tra due fette di carboidrato. Lo scrigno, però, non svampa effluvi molesti all’apertura. Anzi, si avverte la fragranza della brassica nigra, per gli amici senape. Al tatto il pane è friabile e riserva al morso la sorpresa della botta di piacere data dalla percezione smoked della carne sottile mista alla gremoulade di sottaceti sul cremoso caseario. Bono regà! Se non fosse che lo sgabello del treno massacra les fesses come un trespolo per fachiri, sembrerebbe di avere a che fare con ottimo speck dell’alta Pusteria, vista Tre Cime. Invece è prodotto a Casoria (Na) per GreatFood e scade in giorni tre. Oltre al bagel Cracco ha studiato, per gli amanti della ferrovia, un tagliere in busta a base di pancetta e formaggi à porter, ma senza tagliere. Non osiamo concentrarci sugli ingredienti, però. Dottor Jekyll e Mr Hide, questo panino da 10 euro, tanto iniquo sull’etichetta piena di porcherie e così delizioso al palato. Osiamo però pregare Carlo di scegliere una lista di ingredienti meno tossica, per cortesia. Noi vorremmo andare al mare, mica all’ospedale…

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