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Aldo Grasso asfalta i programmi di cronaca nera, da Quarto grado di Nuzzi a Ore 14 di Infante: “Il giornalista non è un giudice che rifà il processo…”. E sul generale Garofano e gli avvocati e criminologi in televisione…

  • di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

14 aprile 2025

Aldo Grasso asfalta i programmi di cronaca nera, da Quarto grado di Nuzzi a Ore 14 di Infante: “Il giornalista non è un giudice che rifà il processo…”. E sul generale Garofano e gli avvocati e criminologi in televisione…
Aldo Grasso critica i “processi in studio” nei programmi televisivi in Italia, soffermandosi su Quarto grado e i programmi Rai che ospitano le parti in causa. E i giornalisti? Hanno il diritto di indagare e ricostruire i casi, ma non sono giudici che rifà il processo in tv…

di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

La televisione, con i suoi "processi in studio", si starebbe trasformando in un "tribunale parallelo"? Aldo Grasso ha fatto una riflessione su questo tema nel suo ultimo A fil di rete sul Corriere della Sera. Per farlo, è partito spiegando di cedere ("ogni tanto") alla tentazione di scrivere una critica costruttiva e lo ha fatto citando Giorgio Manganelli: "Gesto miserabile, irresponsabile, ritaglio di chiacchiera, gomitolo di inutili aggettivi, di frivoli avverbi, di risibili sentenze". Aldo Grasso ha raccontato, nel suo articolo, di aver seguito Quarto grado, programma di cronaca nera condotto da Gianluigi Nuzzi su Retequattro, quando "si è accesa una piccola discussione sul delitto di Garlasco". In studio, a parlare di uno dei casi più noti e di maggiore interesse in questi giorni, il generale Luciano Garofano, che è "perito di parte". "Trovo esecrabile che nella ricostruzione dei processi televisivi partecipino avvocati, consulenti, periti, criminologi o sedicenti tali, se sono di parte" ha scritto Grasso. E ha spiegato di aver già espresso diverse volte le sue ragioni: "in questo modo si vuole condizionare il tribunale". E ha continuato: "Retequattro è una rete commerciale, quindi sta allo stile del conduttore (lasciamo perdere parole roboanti come 'coscienza' o 'deontologia') fare le sue scelte".

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Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto grado (Retequattro)

Aldo Grasso ha poi spiegato che è diverso il discorso per la Rai, essendo un servizio pubblico. E ha fatto un appello all'Ad Giampaolo Rossi e al Dg Roberto Sergio che immagina "sensibili a questi temi" affinché nei programmi di cronaca nera "non vengano istruiti dei contro-processi con le parti in causa". E ha fatto riferimento, in particolare, a Ore 14 di Milo Infante e altri programmi simili. Aldo Grasso ha poi spiegato che giornalisti e conduttori hanno il diritto di indagare, provando a ricostruire i casi e "persino di contestare le sentenze", ma ha anche sottolineato che "l'invito in studio è qualcosa che trascende il diritto di cronaca". Il motivo? Grasso ha evidenziato come il giornalista debba prendersi la responsabilità di ciò che dice e mostra ma "non è un giudice che in uno studio televisivo rifà il processo secondo il linguaggio e le regole del mezzo".

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  • aldo grasso
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