L’eurodeputato della Lega Alessandro Panza si è reso protagonista di un intervento al Parlamento Europeo per “smascherare l’inganno dell’elettrico”, parlando di “pochezza della politica energetica europea” e di “ottusità della Commissione” e di “ipocrisia con cui pretendete di salvare il mondo senza accorgervi che lo state massacrando” dopo che il Parlamento stesso ha dato via libera al divieto di immatricolazione di auto a benzina e a gasolio a partire dal 2035: “Le auto elettriche – l’argomentazione del leghista – contengono dai 9 agli 11 kg di terre rare. Nel loro ciclo produttivo consumano, secondo i ricercatori dell’Università della California, tre o quattro volte l’energia necessaria per l’automotore termico”. Il riferimento è al report di un gruppo di accademici americani secondo i quali non è vero che l’auto elettrica sia di per sé migliore per l’ambiente. E ancora Panza: “Sostenere il nostro modello energetico richiede il raddoppiamento della produzione di metalli rari ogni quindici anni circa. E nel corso dei prossimi trent’anni sarà necessario estrarre più minerali di quanti l’umanità ne abbia estratti negli ultimi 70 mila anni”.
Inoltre, c'è da considerare il contesto geopolitico e occupazionale: la maggior parte dei metalli indispensabili per la mobilità elettrica è controllata dalla Cina (90-95%), il che potrebbe comportare l'assoggettamento dell'Unione Europea nei confronti di Pechino, con un ribaltamento nei rapporti di forza e anche dal punto di vista economico, considerando che attualmente il settore automotive è uno dei punti di forza dell’industria del Vecchio Continente. Senza considerare la possibile perdita di posti di lavoro.