Si è parlato di Ballando con le stelle per il dissing-non dissing tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli, ma c’è stata una pagina di televisione, nella stessa serata, di un peso molto più importante, che però è passato in sordina proprio per via di altri gossip di contorno. La protagonista è Bianca Guaccero, e no non ci riferiamo al modo strepitoso in cui ha ballato e incantato il pubblico, ma a quella clip in cui ha raccontato dei suoi attacchi di panico. Io li ho avuti, io mi sono rivista in lei, mi sono rivista in quella donna che raccontava una vita che in realtà era solo sopravvivenza. Il panico ti toglie tutto, ti toglie i sogni, l’autonomia, ti senti diverso dal resto del mondo ed è come se vivessi in una bolla in cui sei tu quello strano. Quasi nessuno ti spiega che è una malattia mentale, che tu non hai colpe, che è un qualcosa di biologico e di chimico. Ti senti strano e fuori posto, non ti senti in grado di fare ciò che tutti gli altri compiono con una facilità estrema. Ti senti un alieno in un mondo di umani. Fiato corto senso di nodo in gola, paura di morire. Questo e molte altre sono le sensazioni che prova che ha avuto anche solo per una volta un attacco di panico. Mi sento di dire grazie a Bianca, perché con la sua apparente fragilità ha trasmesso a me e a tanti altri esseri umani che erano davanti alla televisione una forza indescrivibile.
Parlarne fa paura, perché fa paura anche solo a metterlo a noi stessi di stare male, fa paura chiedere aiuto, fa paura prendere i farmaci e dirlo ad alta voce, fa paura essere etichettati come dei drogati dei tossici o degli psicopatici, perché è questo che si dice nelle retrovie se si fa una regolare cura farmacologica. Bianca con una disarmante mix tra paura, insicurezza e al contempo sicurezza acquisita grazie al dolore, ha fatto uno spot sul disagio mentale nella trasmissione più inaspettata: Ballando con le stelle. Si pensa che l’intrattenimento non debba contenere storie di vita importanti, che divertire non vuol dire al tempo stesso informare. Ebbene, non è così e Bianca ce ne ha dato una dimostrazione tangibile. Mi sento di dirle grazie anche se non ci conosciamo e sono sicura di parlare a nome di milioni di persone che sono all’interno di quella gabbia e di quel recinto da cui sembra impossibile uscire. E di dire grazie anche a Milly Carlucci che ha consentito che se ne parlasse. Se siamo qui a parlarne è perché uscirne è possibile, è perché chiedere aiuto è necessario, è perché siamo umani e non esseri infallibili. Uomini o donne, non lasciate che il panico la depressione o qualunque altro disturbo attanagli la vostra vita possa erodere anche solo un altro pezzetto, ora, giorno, minuto o secondo di questo soffio chiamato vita. Al panico gli possiamo spaccare il cu*o, basta solo non dargliela vinta e ammettere a noi stessi che sì, possiamo fallire, ma ne usciremo più forti di prima.