Via libera dall'assemblea di Banco Bpm che ha approvato con un massiccio 97,64% dei voti l'aumento dell'offerta pubblica di acquisto su Anima Holding. La mossa ambiziosa porta il prezzo da 6,2 a 7 euro per azione, con un investimento aggiuntivo di 250 milioni per la banca milanese. L'operazione ha ricevuto la benedizione di circa il 51% del capitale totale, in un'assemblea che ha visto la partecipazione del 56,664% degli azionisti - un dato nella media per l'istituto. Significativa l'apertura del presidente Massimo Tononi che ha sottolineato come questa sia "forse la prima assemblea di una grande quotata che si svolge in presenza". Il Ceo Giuseppe Castagna ha colto l'occasione per riaffermare la visione strategica dietro l'acquisizione: "Con Anima continuiamo il nostro progetto di rafforzare le fabbriche prodotto e riequilibrare la redditività. Mentre i tassi scendono, puntiamo a bilanciare il margine d'interesse con le commissioni". Con una nota di ottimismo ha aggiunto: "Faremo più utili e saranno utili di migliore qualità".
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Interessante lo scenario azionario, con il Credit Agricole stabile al 9,9% (più un 5% potenziale tramite derivati), la sorprendente quota di Deutsche Bank al 5,18% emersa ieri, Blackrock al 5,04% e JP Morgan al 3,6%. Castagna ha enfatizzato il valore strategico dell'operazione: "Diventiamo secondo player nel risparmio gestito. L'operazione crea valore anche per gli azionisti di Anima, con una creazione di valore del 10%. Nessuna altra banca ha capacità di offrire una gamma più vasta di prodotti". Banco BPM può già contare sul 44,8% del capitale di Anima, grazie agli impegni di adesione di Fsi, Poste e del management, oltre al 22% già in suo possesso. Questa percentuale, come indicato ieri in un'integrazione richiesta da Consob, è sufficiente per attuare i programmi strategici e realizzare le sinergie previste.
Sui tempi dell'operazione, Castagna ha chiarito: "Aspettiamo con molta serenità, non possiamo essere noi a dettare i tempi ai regolatori". La Consob dovrebbe intervenire entro cinque giorni dopo l'ok della BCE all'OPA. Rimane in sospeso la questione del Danish Compromise, con Castagna che ha ricordato come "l'esperienza in casi analoghi finora è stata del 100% positiva". Se approvato, il CET1 ratio si attesterebbe al 15%, mentre in caso contrario scenderebbe in area 13-13,5%.
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