Il 24 febbraio 2023, a 85 anni, ci lasciava Maurizio Costanzo. A un anno di distanza, Canale 5 ha trasmesso un sentito omaggio a uno dei suoi volti di punta, nonché colui che viene riconosciuto come padre del talk show. Risultato: lo storico Teatro Parioli rinominato Teatro Parioli Costanzo e Pier Silvio Berlusconi che corteggia Fabio Fazio e lo invita a Mediaset. Ma andiamo con ordine. Ieri in seconda serata è andato in onda “Dedicato a... Maurizio Costanzo”: una sorta di puntata extra del Maurizio Costanzo Show, in cui gli amici della tv si sono stretti intorno a Maria De Filippi per ricordare il giornalista. Al suo fianco, Fabio Fazio. Durante questo anno, ha raccontato la De Filippi in apertura, molti giornalisti le hanno chiesto un'intervista: la paura però, era che le parole potessero banalizzare sia l'amore che il dolore. E ancora: “Questa sera io ho invitato quelli che sono i suoi amici. Ho invitato quelli che ritengo abbiano anche non solo un rapporto personale ma abbiano avuto anche nel tempo un rapporto professionale con lui e abbiano contribuito al successo di questa trasmissione”. Ecco, quindi, che la De Filippi ha lasciato che fossero gli altri a raccontarci la persona, e il personaggio, Costanzo. Una serata sospesa tra il ricordo benevolo, la riconoscenza e la celebrazione di un maestro della tv. Con le canzoni bonsai di Iacchetti, gli aneddoti di Carlo Verdone; Mara Venier che ogni domenica mattina, sua “dirimpettaia”, riceveva un messaggio di buon lavoro. Fiorello che aveva provato a fargli dire “Cocaine” cantando il pezzo di Eric Clapton, ma Costanzo se ne uscì in diretta con “Gauguin”. La staffetta con Michele Santoro per l'imprenditore Libero Grassi: era il 26 settembre 1991, per la prima volta Rai e Mediaset si alleavano per un obiettivo comune. L'attentato. Si collega anche Pier Silvio Berlusconi da Cologno Monzese. A mezzanotte passata, in preda a un “sentimento di tenerezza” per le immagini di Costanzo col padre, Pier Silvio Berlusconi approfitta della politicizzazione miope della Rai, sorride sornione e da uomo d'affari qual è, piazza il colpaccio: invita Fazio a Mediaset. “Quando tu verrai da noi, ho l'intuizione che sarai quotidiano”: ipse dixit.
Il Maurizio Costanzo Show debuttò il 14 settembre 1982: è da lì che tutto parte e ciclicamente ritorna. Da quel palco Costanzo ha lanciato carriere, scoperto personaggi, acceso i riflettori su tematiche sociali di cui il dibattito pubblico non si occupava. Da lì sono passati divi come Alberto Sordi e Vittorio Gassman, lì il pubblico ha ascoltato il giudice Giovanni Falcone; lì ha cantato Giorgio Gaber. Tutto all'insegna del “fritto misto”: quando arrivavano le lettere, la redazione le selezionava minuziosamente. Era così che si stabilivano i contenuti della trasmissione: in modo che le istanze della gente comune incontrassero i politici, i protagonisti della cronaca e dello spettacolo, e ne nascesse un dibattito. La peculiarità stava non solo nel trovare gli elementi giusti per il “fritto misto”, ma nell'amalgama. Coglieva sfumature e in questo modo, Costanzo ha creato un intrattenimento singolare: facendo parlare la gente. Aprendo la tv alle persone comuni. Adesso sappiamo a chi dare la colpa, verrebbe da pensare. Perché a questo punto, il giudizio su questo speciale di Canale 5 si scinde. Da un lato la spettatrice apprezza questa capacità di unire l'alto e il basso. Dall'altro, la giornalista non può fare a meno di pensare che questa tanto decantata capacità, in realtà, ci ha regalato i trenini a Buona Domenica, la lite tra Rocco Casalino di pelle vestito e Tina Cipollari. Una tv che diventava trash con disinvoltura, sdoganando ogni tipo di personaggio da reality: il cinismo degli ascolti che prevaleva sui contenuti. Il cangurotto di Lopez, se ci sembrava simpatico, è solo perché all'epoca eravamo giovani. I personaggi sguaiati che ammorbano i talk show odierni sono anch'essi figli di quella tv lì. Sempre la giornalista invece, proprio come la spettatrice, trova che vedere tanti professionisti su un palco, sia stata una vera gioia: un qualcosa di raro. Emozionante il finale, con il Teatro Parioli che scopre la nuova insegna: Teatro Parioli Costanzo. Non poteva essere altrimenti.