Devo ammettere che sono rimasta piacevolmente colpita, e, devo confessare, anche un po’ divertita, dal fatto che il fattorino più ricco e furbo del pianeta abbia scelto proprio il nostro paese, e più precisamente la mia Venezia, per celebrare le sue nozze. Di questo gli riconosco il merito, al di là delle solite e prevedibili proteste degli “anti-Bezos” nostrani, quelli che parlano per invidia e si nascondono dietro slogan socialisti ormai consumati. Tuttavia, ciò non significa che le mie critiche, severe ma oneste, debbano essere messe da parte. Hanno provato a dipingere la coppia come due reali britannici, ma alla fine, chi sono davvero? Non sanno cantare, non sanno ballare, non sono sportivi, non sono scienziati, geni, intellettuali né politici di rilievo. Sono semplicemente persone che, grazie ai loro soldi, hanno comprato la nostra stampa.

Cosa li rende davvero diversi da qualunque altro imprenditore miliardario, come Gates o Zuckerberg?
Ora, chi è davvero questa Laura Sanchez, di cui fino a ieri nessuno aveva mai sentito parlare? La chiamano giornalista, ma non si trova alcuna traccia di un’attività giornalistica di rilievo. La definiscono pilota, ma finora nessuno ha mai visto un suo brevetto. Allora, chi è realmente questa donna, se non la moglie di un miliardario? È diventata “qualcuno” solo grazie all’uomo che ha sposato. E vogliamo parlare degli invitati? Si parlava di un jet set internazionale, ma io ho visto un Leonardo DiCaprio che predica ecologismo mentre naviga sullo yacht di Bezos, e dubito fortemente che sia a emissioni zero. Le Kardashian, Ivanka Trump in vacanza spesata dal papà, un Orlando Bloom visibilmente invecchiato, e un Tom Brady che ormai sembra più una leggenda del passato che una presenza attuale. Insomma, più che un party glamour, sembrava una festa nostalgica.
Cari lettori, pensateci: questi miliardari oltreoceano, privi di radici autentiche, vorrebbero disperatamente essere come noi italiani. Invidiano le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra storia. Hanno tutto, tranne ciò che conta davvero. Possono comprare castelli, gondole e scenografie da favola, ma nel profondo sanno che non riusciranno mai a comprare l’anima di un popolo. È come la chirurgia della signora Bezos: può spendere una fortuna per inseguire il tempo, ma il tempo nessuno glielo restituirà mai. Perché ciò che indossano, ciò che mostrano, è solo una maschera. Un’apparenza costruita con denaro, ma priva di sostanza. E la sostanza, quella vera, non si compra.

Dicono che i soldi facciano la felicità… ma io qualche dubbio ce l’ho.
Alla fine, hanno provato a incantare tutti e, magari, ci sono anche riusciti con gli stolti. Mi viene in mente la mia fiaba preferita: Il gatto con gli stivali. Solo che qui abbiamo due gatti con gli stivali moderni: il fattorino più ricco del mondo e la giornalista di cui nessuno aveva mai sentito parlare. Congratulazioni, ragazzi. E per quanto riguarda i figli maschi, sono sicura che anche loro, al giorno d’oggi, riusciranno a comprare… ma non a creare.
