Il ministero della Transizione ecologica, recentemente indicava un prezzo medio dei carburanti in ribasso, attorno a 1,8 euro al litro. Più precisamente 1,83 la benzina e 1,81 il gasolio, circa 4 centesimi in meno al litro. Nell'ultimo periodo, invece, in molti distributori i costi dei carburanti si sono lievemente ribassati, attorno a 1,7 euro al litro. Tutto merito del greggio, ma soprattutto dei mercati europei dei prodotti raffinati, e del listino di benzina e gasolio rivenduti nei paesi mediterranei. La Commissione Ue ha approvato il nuovo regime italiano per incentivare la produzione di biometano, compatibile con il Trattato Europeo. Il programma sarà finanziato attraverso il Pnrr con 1,7 miliardi di euro. Nel frattempo, per l’estrazione di metano dai giacimenti sulla terraferma, il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha pubblicato l’avviso indirizzato agli operatori interessati. Un mese fa, sempre il Gse, aveva lanciato la proposta per i giacimenti in mare. Ora, invece, la proposta è rivolta ai titolari di concessioni di estrazione su terra, interessati a vendere gas di produzione nazionale al Gse. Da destinare poi, a prezzi convenzionati, alle imprese ad alta esposizione energetica. Gli impianti di estrazione, in tutto o in parte, devono essere in aree compatibili con il piano regolatore energetico Pitesai.
E quindi il prezzo industriale dei carburanti, in questi giorni, si aggira attorno a 1 euro al litro tutto compreso. Dalla fine di giugno, il prezzo della benzina è sceso di oltre 24 centesimi al litro, il gasolio è diminuito di oltre 22 centesimi al litro. E precisamente, da quando la guerra in Ucraina ha sconvolto i mercati, un litro di benzina costa quasi 2 centesimi in meno. In controtendenza invece il prezzo medio del metano, che continua a collocarsi tra 2,202 e 2,693 euro. Le associazioni dei consumatori dichiarano che: "Era ora! Infatti, il calo dei prezzi dei carburanti iniziato a luglio, ossia da quando i Paesi Opec+, bontà loro, anche se con il contagocce e per gentil concessione, hanno aumentato la produzione di petrolio". I consumi petroliferi di giugno, fanno notare un leggero aumento della domanda dei carburanti, soprattutto per la benzina. Tuttavia un’inversione è possibile, infatti Goldman Sachs ha spiegato che rimangono forti le ragioni per un aumento dei prezzi del greggio, anche in presenza di "recessione, politica cinese zero-Covid e settore immobiliare, rilascio delle riserve strategiche Usa e produzione russa in ripresa ben al di sopra delle aspettative". Per cui, approfittiamo per fare il pieno, prima del prossimo rialzo!