Dopo le recenti gaffe del papa che hanno fatto il giro del mondo, tanto che ci siamo ritrovati la parola “fr*ciaggine” pure sul New York Times – citiamo letteralmente “There is too much fr*ciaggine here in the Vatican”, roba che nelle nostre più assurde fantasie non avremmo mai immaginato – e la risposta polemica contro il Santo Padre da parte di uno studente delle Filippine, è arrivato il momento degli scismi e delle scomuniche. Pensare a scismi e scomuniche nella Chiesa cattolica oggi suona piuttosto bislacco, dato che i termini solitamente evocano un lontano - per non dire lontanissimo - passato, con lo Scisma d’Oriente, con cui la Chiesa ortodossa si allontanò definitivamente da quella cattolica, lo scisma protestante di Martin Lutero e quello anglicano di Enrico VIII. Eppure, negli ultimi giorni, tanto per alimentare le polemiche attorno al Vaticano e a papa Francesco, propri scismi e scomuniche sono tornati ad animare la cronaca non con uno, ma con ben due casi diversi, quasi a dare ragione a chi parla sempre di un "ritorno al Medioevo".
Il primo caso è legato a monsignor Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, accusato negli scorsi giorni di aver delegittimato l’autorità del papa, oltre che di rottura della comunione con il Santo Padre e il Concilio Vaticano II, per cui è finito sotto processo per scisma da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede. Il secondo invece arriva dalla Spagna, da un monastero di suore nel piccolo comune di Belorado, nel nord del Paese, dove si contano a malapena 1800 anime. Le badesse sono infatti finite sulle pagine di cronaca perché, in seguito a diverse controversie con l’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, sono state scomunicate. L’oggetto della controversia sarebbe una diatriba per questioni immobiliari risalente al 2020, ma la situazione sarebbe poi degenerata al punto che le monache sono arrivate ad aprire una propria pagina Instagram, dal nome estremamente evocativo @tehagoluz - ovvero, manco a dirlo, “Ti faccio luce” - dove hanno reso pubblico un manifesto di 70 pagine in cui hanno annunciato di voler lasciare la Chiesa cattolica volontariamente, per mettersi sotto tutela di Pablo de Rojas Sanchez-Franco, un altro scomunicato e fondatore della setta “Pia Unione di San Paolo Apostolo” che non riconosce l’autorità del Concilio Vaticano II e che ritiene che l’ultimo vero papa sia stato Pio XII.
Dopo il manifesto alle suore, note in Spagna anche con l’appellativo di “clarisse dei cioccolatini”, è stato quindi posto un ultimatum dall’arcivescovo e un invito a presentarsi al Tribunale ecclesiastico per esporre le proprie posizioni, ma loro hanno preferito “disertare”. Come immediata conseguenza, dunque, per dieci di loro è arrivata la scomunica e le suore dovranno lasciare il loro monastero. Tuttavia, le sorelle non si danno per vinte, ma anzi, fra un Reel su Instagram della Madre badessa e selfie rassicuranti, si mostrano felici e più unite che mai, mostrando che non sono affatto “rinchiuse, manipolate, sequestrate e lontane dalle loro famiglie”, come indicato da alcuni quotidiani spagnoli. Insomma, una sorta di “ritorno al Medioevo” sì, ma in salsa contemporanea, tanto che persino le suore, ormai, lanciano le loro battaglie su Instagram. Dove andremo a finire? Intanto, si attende una risposta dal Vaticano, o chissà magari direttamente dal papa, sperando non caschi ancora in gaffe di dubbio gusto.