Da quando ho saputo che Giuseppe Cruciani, in Corea, ha mangiato carne di cane, mi è venuta voglia di mangiare carne di Cruciani. Voglio dire: non è che voglio ucciderlo, macellarlo, spellarlo (ma Cruciani si mangia con la buccia o senza?) e poi mangiarlo. Certo, dicono che la carne di Giuseppe Cruciani sia più buona se lo uccidi a bastonate. Dicono che rilascia non so quale ormone o enzima del dolore e della paura e questo pare sia come marinare Cruciani dall’interno. Io gli farei anche ingoiare (a forza, lo faccio per il sapore) cinque o sei bottigliette di salsa barbecue prima di prenderlo a legnate a morte. Voglio però, ovviamente, restare nell’ambito della legalità. Per cui niente botte e niente delitti cruenti. Ma invece, metti che passeggio in un campo inseguendo farfalle e mi trovo lì Cruciani, morto. Sono certo che mi guarderei intorno con l’acquolina in bocca. Così, per essere sicuro dal punto di vista legale, mi sono informato se mangiare carne di Cruciani già morto, trovato per caso a frollare in un campo, possa essere considerato lecito a termini di legge. Purtroppo pare di no. Cioè, non è espressamente vietato mangiare Cruciani già morto, però l'articolo 411 del Codice penale punisce chiunque distrugge, sopprime o sottrae anche una semplice parte di un cadavere. Da tali norme si evince che non è possibile mangiare neanche una semplice parte del corpo di Cruciani già morto: Cruciani è decisamente più fortunato di un cane.
Così dovrei trovare un posto dove mangiare carne di Cruciani è consentito dalla legge o quantomeno dagli usi e costumi. Ho fatto una diligente ricerchina su travel365.it. In Nuova Guinea, il clan dei Korowai considera la carne umana al pari di come noi consideriamo la carne di maiale. Secondo gli usi e i costumi di questo clan bisogna che l’uomo (si mangiano solo gli uomini, perfetto, Cruciani dovrebbe avere il pistolino) venga ucciso dal “khakhua”, una strega proveniente dagli inferi. La loro parte preferita è il cervello e dell’uomo non buttano via niente tranne denti, ossa, capelli, unghie e pene. Er pene de Cruciano j’o damo ar gatto. Personalmente il cervello di Cruciani non lo mangerei (questo j’o damo ar sorcio), i capelli invece, che come noto appaiono spesso unti, secondo me sono buoni perché se li metti in padella si autofriggono come il bacon e fritto sa buono tutto. Insomma, se qualcuno venisse a sapere di un viaggio di Cruciani in Nuova Guinea me lo faccia sapere. Per quanto riguarda la strega degli inferi la posso portare direttamente io, ho molte amiche che andrebbero benissimo per la fattispecie. In India invece ci sono gli Aghori, sono monaci esiliati molto temuti. Organizzano rituali a base di carne umana e masticano teste di animali vivi. Stanno a Varanasi. Si nutrono principalmente dei cadaveri che dopo i funerali galleggiano sul fiume. Ecco, io questo non lo farei. Come detto ho una specifica voglia di carne di Cruciani. Se io voglio mangiare un pollo non puoi darmi un tacchino. Però a Cruciani ce lo vedo bene tra gli Aghori. Lo immagino con i mutandoni a pannolone, immerso nel Gange, e appena passa un cadavere (non necessariamente di un suo nemico) lo prende e gli addenta un alluce.