image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Caso Paragon, ma se spiano persino Roberto D'Agostino di Dagospia nessuno è più al sicuro? Cos'è Graphite, il capolavoro di cyber security israeliana: come (e perché) il governo l'ha usato in Italia

  • di Alessandro Sforza Alessandro Sforza

20 giugno 2025

Caso Paragon, ma se spiano persino Roberto D'Agostino di Dagospia nessuno è più al sicuro? Cos'è Graphite, il capolavoro di cyber security israeliana: come (e perché) il governo l'ha usato in Italia
Paragon, azienda israeliana di cyber intelligence, ha messo in campo Graphite, uno spyware zero-click che ha spaventato l’Europa, Italia compresa. Utilizzato senza alcun controllo, ha infettato i telefoni di giornalisti e oppositori politici. Un buco normativo che trasforma la sorveglianza in un gioco senza regole, minacciando la privacy e la democrazia

di Alessandro Sforza Alessandro Sforza

Paragon è oggi una delle principali aziende israeliane nel settore della cyber intelligence. Fondata da sviluppatori con esperienze pregresse in progetti di sorveglianza digitale, tra cui NSO Group — nota per lo spyware Pegasus — Paragon opera sotto l’ombrello regolatorio del Ministero della Difesa israeliano. I suoi prodotti, classificati come tecnologie militari, possono essere venduti all’estero solo previo rilascio di un’apposita licenza. Tuttavia, il controllo esercitato da Tel Aviv si arresta alla fase autorizzativa: una volta concesse le licenze, non esiste alcun sistema di monitoraggio sull’uso effettivo delle tecnologie da parte dei governi clienti. Questo vuoto normativo ha consentito nel tempo l’impiego illecito di strumenti altamente invasivi, al di fuori dei contesti dichiarati e delle garanzie formali. Graphite è il prodotto di punta di Paragon: una piattaforma di sorveglianza avanzata progettata per compromettere dispositivi mobili, con particolare efficacia contro iPhone. Il software sfrutta vulnerabilità di tipo zero-click, che non richiedono alcuna azione da parte dell’utente (come, ad esempio, cliccare su un link). Basta un messaggio invisibile via iMessage per ottenere il pieno controllo del dispositivo.

Graphite non richiede alcuna azione da parte dell’utente
Graphite non richiede alcuna azione da parte dell’utente

Una volta infettato, lo smartphone si trasforma in un dispositivo di spionaggio remoto: Graphite consente l’attivazione di microfono e fotocamera, l’intercettazione ambientale, l’estrazione di e-mail, messaggi, file, cronologie di navigazione, credenziali e documenti. Le infezioni, progettate per essere temporanee, si cancellano automaticamente dopo giorni o settimane, rendendo quasi impossibile la rilevazione. Nel 2023, un rapporto di Citizen Lab ha documentato l’utilizzo di Graphite in almeno dieci Paesi, tra cui membri dell’Unione Europea. Ungheria e Grecia risultavano tra gli acquirenti sospetti, accusati di impiegare il software contro giornalisti, oppositori politici e attivisti civili. Le conferme non hanno tardato ad arrivare: nel biennio successivo, inchieste indipendenti di Haaretz, Der Spiegel e Le Monde hanno dimostrato come Graphite sia stato impiegato sistematicamente al di fuori di indagini giudiziarie, in violazione delle norme internazionali sui diritti umani. Amnesty International e Privacy International hanno denunciato l’assenza di trasparenza nei meccanismi di esportazione e la mancanza totale di tracciabilità operativa. Il caso italiano rappresenta una delle situazioni più gravi e opache. Secondo inchieste pubblicate da Haaretz e l’Inkiesta tra il 2023 e il 2025, Graphite sarebbe stato utilizzato da un ente governativo italiano per operazioni di sorveglianza interna illegittima. Tra gli obiettivi figura Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia, il cui telefono sarebbe stato infettato da uno spyware zero-click attribuibile a Graphite. Non emergono motivazioni di sicurezza nazionale: tutto lascia intendere un uso politico del software, volto al controllo dell’informazione.

Roberto D'Agostino, fondatore di Dagospia
Roberto D'Agostino, fondatore di Dagospia

In risposta a questi abusi, e all’inerzia delle autorità italiane, Paragon ha interrotto unilateralmente il contratto con il cliente, etichettandolo come “sospetto” o “problematico”. La rottura ha provocato una crisi diplomatica e acceso il dibattito politico interno, tra interrogazioni parlamentari e appelli della società civile per fare luce sull’accaduto. A oggi, però, nessuna istituzione ha fornito spiegazioni. Il governo non ha smentito né confermato. La magistratura tace. Non risultano documenti desecretati, né tracce di gare d’appalto, né richieste di autorizzazione formale. La responsabilità ricade quindi, per inerzia e omissione, sugli organi competenti: il Ministero dell’Interno, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) e l’autorità giudiziaria. L’Italia si ritrova così priva di un sistema di controllo democratico efficace sull’uso delle tecnologie di sorveglianza digitale. Il nostro ordinamento prevede limiti stringenti, sanciti dalla Corte Costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma senza trasparenza, nessun limite può essere garantito. Graphite è il simbolo di questa zona grigia: un’area in cui strumenti di sorveglianza estrema vengono giustificati in nome della sicurezza, ma utilizzati senza controllo, senza responsabilità, e al di fuori di qualsiasi forma di verifica pubblica. Una minaccia non solo alla privacy, ma all’intero equilibrio tra potere e diritti in uno stato di diritto.

20250620 134640828 4455

More

Abbiamo letto “Urì” di Kamel Daoud (La Nave di Teseo), lo scrittore che in Italia rischia di essere arrestato: ma com’è? Ci dimostra che a essere muti non sono i dissidenti algerini ma noi, che non riusciamo a difendere uno scrittore davvero libero

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

MOWBOOK REVIEW

Abbiamo letto “Urì” di Kamel Daoud (La Nave di Teseo), lo scrittore che in Italia rischia di essere arrestato: ma com’è? Ci dimostra che a essere muti non sono i dissidenti algerini ma noi, che non riusciamo a difendere uno scrittore davvero libero

Tagliati Report e Presadiretta dalla Rai? Sigfrido Ranucci sbotta: “Mai visto niente del genere in 35 anni. Noi, Chi l’ha visto e Santoro unica palestra per il giornalismo d’inchiesta, ma ora…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

J'accuse

Tagliati Report e Presadiretta dalla Rai? Sigfrido Ranucci sbotta: “Mai visto niente del genere in 35 anni. Noi, Chi l’ha visto e Santoro unica palestra per il giornalismo d’inchiesta, ma ora…”

Per Nagel (Mediobanca) è tempo di parare i colpi di Caltagirone e Delfin, mentre Popolare di Sondrio resiste su Bper. E intanto l’Ue chiede a governi e giochi di potere di mollare la partita bancaria…

di Matteo Suanno Matteo Suanno

RISIKO BANCARIO

Per Nagel (Mediobanca) è tempo di parare i colpi di Caltagirone e Delfin, mentre Popolare di Sondrio resiste su Bper. E intanto l’Ue chiede a governi e giochi di potere di mollare la partita bancaria…

Tag

  • cyber security
  • cyberwar
  • Dagospia
  • Giorgia Meloni
  • governo
  • Graphite
  • Guido Crosetto
  • Israele
  • Paragon
  • Politica
  • Roberto D'Agostino
  • Sicurezza
  • sicurezza informatica

Top Stories

  • Omicidio Poggi, Massimo Lovati SHOCK: “Perché Don Gregorio aveva 100mila euro per intrallazzarsi con i rumeni?”. E la nuova ipotesi su Garlasco: “Possibile pista della pedofilia”. Ma cosa c’entra Chiara?

    di Redazione MOW

    Omicidio Poggi, Massimo Lovati SHOCK: “Perché Don Gregorio aveva 100mila euro per intrallazzarsi con i rumeni?”. E la nuova ipotesi su Garlasco: “Possibile pista della pedofilia”. Ma cosa c’entra Chiara?
  • Omicidio Poggi, ma che caz*o ci fa Lovati con un Fruttolo in mano nel giorno dell’anniversario del delitto di Chiara? Intanto lui augura buon Ferragosto da Corona, e Albina Perri: “Questo è ok?”

    di Jacopo Tona

    Omicidio Poggi, ma che caz*o ci fa Lovati con un Fruttolo in mano nel giorno dell’anniversario del delitto di Chiara? Intanto lui augura buon Ferragosto da Corona, e Albina Perri: “Questo è ok?”
  • Francesco Sarcina definisce “Trimone” Matteo Salvini, MA È UN INSULTO? Pinuccio di Striscia rilancia: “Ha fatto bene. Con quelli ricevuti dalla Lega riempiamo un libro”. E su Jovanotti e il Ponte sullo Stretto...

    di Jacopo Tona

    Francesco Sarcina definisce “Trimone” Matteo Salvini, MA È  UN INSULTO? Pinuccio di Striscia rilancia: “Ha fatto bene. Con quelli ricevuti dalla Lega riempiamo un libro”. E su Jovanotti e il Ponte sullo Stretto...
  • CHI è J-LO e CHI NO. Ma com’è messa Rose Villain che uccide un grillo sul palco? Altro che vegan e ambientalista (e altro che Jennifer Lopez)… Naike Rivelli: “E chi, come Vogue, la celebra come cruelty free, cosa dice adesso?”

    di Naike Rivelli

    CHI è J-LO e CHI NO. Ma com’è messa Rose Villain che uccide un grillo sul palco? Altro che vegan e ambientalista (e altro che Jennifer Lopez)… Naike Rivelli: “E chi, come Vogue, la celebra come cruelty free, cosa dice adesso?”
  • BUIO A SAN SIRO. Dopo la Curva Nord anche gli ultras della Sud si incaz*ano per le blacklist. I Banditi: “A San Siro regime autoritario” e la Società? “Repressione cieca”. Per Milan e Inter stagione senza tifo?

    di Jacopo Tona

    BUIO A SAN SIRO. Dopo la Curva Nord anche gli ultras della Sud si incaz*ano per le blacklist. I Banditi: “A San Siro regime autoritario” e la Società? “Repressione cieca”. Per Milan e Inter stagione senza tifo?
  • Delitto di Garlasco, ma avete sentito cosa ha detto l’avvocato Massimo Lovati allo psicologo Andrea Tosatto su Youtube?: “Né Stasi, né Sempio. Chiara Poggi uccisa da...”. E perché l'omicidio sarebbe premeditato [VIDEO]

    di Beniamino Carini

    Delitto di Garlasco, ma avete sentito cosa ha detto l’avvocato Massimo Lovati allo psicologo Andrea Tosatto su Youtube?: “Né Stasi, né Sempio. Chiara Poggi uccisa da...”. E perché l'omicidio sarebbe premeditato [VIDEO]

di Alessandro Sforza Alessandro Sforza

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Risiko bancario, che vampate: per Orcel (UniCredit) la scalata Bpm non è un “problema di sicurezza nazionale”, ma per Castagna (Bpm) con l'ops ci sono anche rischi occupazionali. E De Angelis…

di Matteo Suanno

Risiko bancario, che vampate: per Orcel (UniCredit) la scalata Bpm non è un “problema di sicurezza nazionale”, ma per Castagna (Bpm) con l'ops ci sono anche rischi occupazionali. E De Angelis…
Next Next

Risiko bancario, che vampate: per Orcel (UniCredit) la scalata...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy