L’esplosione del caso che ha visto coinvolti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, e che ha costretto alle dimissioni il primo, ha avuto anche delle ripercussioni nel mondo del giornalismo. Se la notizia dell’intreccio amoroso, e le sue conseguenze politiche, era stata lanciata da Dagospia dopo il post di Boccia del 26 agosto, secondo Gabriele Parpiglia lo scoop era passato dalle sue mani già i primi di agosto. Su Repubblica, infatti, si scrive che già l’8 agosto sul telefono del giornalista “arrivano messaggi che raccontano di una tresca di Sangiuliano con una sua assistente”. “Sono messaggi precisissimi”, dice lo stesso Parpiglia, “ripetuti, direi scritti da un addetto ai lavori. Mi informano che ci sono due servizi fotografici sulla coppia che sono stati rifiutati da diverse testate e mi offrono lo scoop”. Poi, lo stesso giorno, un altro messaggio: “Domani leggi Dagospia”. Sul sito di Dago, però, c’è un articolo che smentirebbe questa versione dei fatti. Sarebbero le date, infatti, a non coincidere: se, come già detto, il post di Boccia che dà il via al caso è del 26 agosto “Parpiglia e i suoi amici come facevano, il giorno prima, 25 agosto, a dire ‘Domani leggi Dagospia…’ quando tutto è esploso 24 ore dopo?”. E sempre Dago si chiede: “Dato che Parpiglia sostiene di aver saputo e visto, ai primi di agosto, dalle foto dei paparazzi rifiutate dai settimanali della bollente tresca del ‘O Ministro ‘nnamurato, perché non hanno scritto una riga, anticipando così questo sciagurato sito?”.
Gabriele Parpiglia però, come annunciato in una storia su Instagram, ha deciso di agire legalmente contro Dago: “Nemmeno rispondo a Dagospia, querelo e amen. Non si può nemmeno lavorare in pace. Pazienza, baci e abbracci”. In un’altra storia, poi, l’esperto di gossip suggerisce che l’accanimento nei suoi confronti sarebbe dovuto al “ritardo” nello scoop: “Quando arrivano dopo sulle notizie l’unica arma è diffamare, ma ‘sticaz*i. Mi hanno fatto un favore (in tribunale) scommettiamo…”. Questione di velocità, dunque. Nel frattempo, Alessandro Giuli è diventato il ministro della Cultura al posto di Sangiuliano. Vedremo invece come proseguirà la vicenda tra Dago e Gabriele Parpiglia.