Un furto senza precedenti ha scosso l’industria editoriale globale. Un manoscritto dell’attesissima autobiografia di Papa Francesco, intitolato Hope: The Autobiography, che uscirà il 14 gennaio in più di 80 paesi ed è il risultato di un'operazione editoriale monumentale con pochi altri casi nel settore, è stato rubato e illegalmente diffuso su Internet, dove è rimasto disponibile per oltre una settimana prima di essere rimosso. Il furto ha acceso i riflettori su un fenomeno che, purtroppo, non è nuovo: il traffico illegale di manoscritti inediti. Ma questa volta il caso si intreccerebbe con una figura già nota al mondo dell'editoria: Filippo Bernardini, considerato il ladro seriale di libri.
Il Furto e la Fuga di Notizie
Il libro di Papa Francesco è il risultato di sei anni di colloqui tra il Papa e l’editore e scrittore italiano Carlo Musso. La pubblicazione è un evento editoriale di enorme portata, con la casa editrice Mondadori che guida il progetto, collaborando con editori internazionali come Penguin Random House. La riservatezza è stata una priorità assoluta, per evitare ogni tipo di fuga di notizie. Eppure, nonostante i massicci sforzi per mantenere il segreto, il manoscritto è stato rubato. Il furto ha avuto luogo il 4 dicembre, quando un dipendente della Kösel-Verlag, la filiale tedesca di Penguin Random House incaricata di pubblicare il libro, ha ricevuto una e-mail da qualcuno che si spacciava per Carlo Musso. Con un semplice trucco di phishing, il ladro ha ottenuto il file del manoscritto e lo ha caricato su un noto portale di pirateria libraria. Notizie teribile per gli editori e per la Santa Sede, che ha dichiarato di non essere a conoscenza del furto.
Un'operazione criminale di grande portata
Dietro questo furto si celerebbe una strategia che ricorda quella del famoso truffatore di manoscritti, Filippo Bernardini. Bernardini, un italiano trentaduenne, è stato arrestato nel 2023 a New York dopo aver rubato oltre mille manoscritti di autori di fama mondiale come Sally Rooney, Ian McEwan e Margaret Atwood. Il modus operandi di Bernardini era noto: impersonava editori, agenti e autori per accedere a manoscritti riservati, senza mai trarne profitto economico, ma semplicemente per il piacere di essere “uno dei pochi a leggere i libri prima degli altri”. Nel caso del libro del Papa, le modalità del furto sembrano ricalcare quelle del suo precedente crimine: e-mail false, errori di battitura strategici e, infine, la pubblicazione illegale del manoscritto. Nonostante Bernardini sia stato condannato per i suoi crimini, le sue tecniche di hacking dell'editoria sembrano essere ancora in uso, con imitatori che cercano di replicare il suo schema. La fuga di notizie è stata una doccia fredda per tutti coloro coinvolti nell’operazione editoriale. Il libro di Papa Francesco promette rivelazioni intime, aneddoti e pensieri illuminanti che avrebbero dovuto rimanere segreti fino alla data di uscita.
Filippo Bernardini
Filippo Bernardini, l'uomo dietro a numerosi furti di manoscritti, è una figura che continua a suscitare fascino e disprezzo. Noto per la sua capacità di aggirare le protezioni editoriali, Bernardini era un aspirante professionista dell'editoria che, dopo una serie di tirocini falliti, ha scelto di entrare nel mondo dei libri rubati. La sua motivazione, come ha confessato in tribunale, non era il guadagno, ma il desiderio di "sentirsi parte del mondo dell'editoria" e di “leggere i libri prima degli altri”. La sua attività, purtroppo, ha avuto un impatto devastante sulla sicurezza del settore.Sebbene Bernardini sia stato arrestato e condannato, il suo caso ha lasciato un'impronta indelebile, e il suo "stile" di furto continua a essere utilizzato da imitatori. Secondo quanto confermato da più fonti nell'editoria, truffatori che replicano il suo modus operandi sono ancora attivi. Durante la Fiera del Libro di Francoforte, che si tiene ogni anno in ottobre, sono stati segnalati ulteriori tentativi di phishing e furti di manoscritti.
Il furto del manoscritto di Papa Francesco non è solo un episodio isolato, ma il sintomo di un problema più grande che affligge l’industria editoriale. Questo caso, che coinvolge una delle figure più influenti del nostro tempo, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nel mondo dell’editoria e sull’oscuro mondo della pirateria libraria. E mentre Filippo Bernardini sembra aver lasciato un'impronta indelebile, la sua ombra sembra ancora allungarsi sugli angoli oscuri dell'industria editoriale.