Buongiorno guys! Oggi ci tengo a parlare di ipocrisia. Se c’è qualcosa che veramente mi dà fastidio è quando le persone si avvicinano a una causa perché non hanno nessun altra spiaggia su cui approdare. Dopo aver perso tutti gli sponsor che ha acquisito negli anni in un nanosecondo per aver fatto degli “errori di comunicazione” così gravi da cadere in disgrazia. Oggi la signora Chiara Ferragni si reinventa in Spagna come ambassador di un brand di cosmesi vegana, Goa Organics. Almeno che anche i brand non facciano “errori di comunicazione” questa notizia deve essere una realtà. Beh, questa realtà mi infastidisce molto. È infatti pieno di celebrities e sportivi che sposano le cause vegane e cruelty free e queste celebrità si avvicinano a determinate cause con una dietrologia e con un cambio di stile di vita. Non puoi essere vegana e cruelty free senza pensare all’impatto ambientale quando fai determinate scelte. Fa tutto parte del pacchetto. Sempre se la causa la prendi seriamente.
Io seguo tante di queste celebrità che hanno cambiato stile di vita e lottano per sensibilizzare le altre persone a fare scelte vegane, ad essere cruelty free e a salvare il pianeta con scelte ecologiche. La signora Chiara Ferragni, influencer Italiana caduta in disgrazia, ha sponsorizzato fino ai suoi “errori di comunicazione” tutti i brand meno eco-sostenibili del mondo. Ha girato per ogni luogo con borse di coccodrillo, scarpe e vestiti di pelle e oggetti molto poco cruelty free fino a pochissimo tempo fa… Ha sponsorizzato brand come Coca Cola, Pantene, Oreo, McDonald's, pandori con cocciniglia (finché non l’hanno mollata), tutti marchi non vegani e non cruelty free.
Non capisco davvero come una startup di cosmesi vegana possa aver scelto questo esempio poco etico e poco impegnato in questa causa da essere credibile. Per ora mi viene solo da dire: che vergogna e che paura… Nulla ha più senso e nulla ha più verità! Dove li mette i cosmetici vegani? Nella Birkin di coccodrillo? Ma dai! Come questo brand, Goa Organics? Non lo userò mai! Faccio parte di una delle giurie più importanti del mondo riguardo la cosmesi vegana e cruelty free e non ne ho mai sentito parlare, sarà un caso? Finisco dicendo che, se avessi visto Chiara Ferragni, oltre i voli low cost con tanto di foto della linea aerea, cambiare stile di vita, quindi dare in beneficenza il suo armadio di abiti e accessori assolutamente non cruelty free e non vegani, allora forse ci avrei creduto. Ma da una a cui tante attiviste vegane hanno fatto appello in precedenza e che non ha fatto altro che rispondere con foto di borse nuove di coccodrillo, serpente e vitello, creando una sua linea di trucchi non vegani, a questa svolta tanto per puro interesse io non credo un nano secondo.