Lewis Hamilton è senza dubbio uno dei piloti più celebrati nella storia della Formula 1. Con sette titoli mondiali. si potrebbe pensare che abbia poco da dimostrare. Eppure, l'idea di un ottavo titolo mondiale, che lo renderebbe il pilota più titolato di sempre, sembra essere il suo obiettivo finale prima del ritiro. Questo è ciò che Jeremy Clarkson, noto opinionista e appassionato di motori, pensa sia il vero motore dietro il recente passaggio di Hamilton alla Ferrari, un trasferimento che ha fatto discutere tanto i tifosi quanto gli esperti del settore. Secondo il giornalista, il motivo principale del trasferimento sarebbe la convinzione di Hamilton che la Ferrari, quest’anno, abbia l’auto più veloce. Sul The Sun scrive: “Potrebbe aver ragione”, facendo riferimento ai primi segnali e alle indiscrezioni che parlano di un’auto estremamente competitiva. Ma, se davvero l’ottavo titolo è l’obiettivo, Clarkson si chiede perché il pilota non si sia presentato in fabbrica con l’approccio di chi vuole immergersi immediatamente nella macchina e nel team. “Invece”, racconta Clarkson, “Hamilton è arrivato in Suv, vestito in giacca e cravatta, pronto a posare per le foto e salutare i fan, mentre un drone immortalava ogni istante." Il tutto si sarebbe svolto con grande attenzione al dettaglio mediatico, culminando in una visita alla sede del team, dove ingegneri e personale lo hanno accolto con applausi e sorrisi. “E solo dopo tutto questo, è sceso in pista, non con l’ultima Ferrari di F1, ma con un modello vecchio di tre anni”, aggiunge Clarkson, sottolineando il contrasto con l’immagine di un pilota concentrato esclusivamente sulla vittoria.
C’è poi un dettaglio che, secondo il giornalista, non fa che rafforzare la percezione di Hamilton più come star che come pilota. “La sua nuova casa non è nemmeno vicina alla sede della Ferrari, ma a Milano”, spiega. E per gli spostamenti? Non una Ferrari stradale, come ci si aspetterebbe, ma un elicottero della Fiat. È chiaro che il sette volte campione del mondo ha uno stile di vita ben diverso da quello dei suoi colleghi. Questo porta Clarkson a porsi una domanda fondamentale: Hamilton è ancora prima di tutto un pilota, o è una superstar? Una cosa è certa: per conquistare quell’ottavo titolo, dovrà affrontare un compagno di squadra temibile come Charles Leclerc. “Leclerc parla italiano, conosce il team e non passa ore a posare per le foto”, nota Clarkson, aggiungendo che il monegasco è considerato da molti il pilota più veloce in griglia, grazie alle sue eccezionali prestazioni in qualifica. E forse Hamilton è consapevole di questo, ipotizza Clarkson. Potrebbe aver scelto la Ferrari non tanto per vincere, ma perché non voleva chiudere la sua carriera senza aver mai guidato per la scuderia più iconica della Formula 1. “Forse sa di essere oltre il suo apice, e voleva vivere l’esperienza di far parte del gioiello della corona del motorsport”, suggerisce Clarkson. Qualunque siano le sue motivazioni, Clarkson conclude augurando il meglio al campione britannico.