L’intervista di Elodie a Repubblica non deve aver fatto impazzire Selvaggia Lucarelli che, nella sua newsletter “Vale Tutto” esordisce così: “Ammetto di avere sempre numerosi problemi con le dichiarazioni di Elodie. Problemi e perplessità che di solito lascio correre perché alla fine ho sempre pensato che lei sia dalla parte giusta del mondo, e quindi perché rompere le palle a chi sta- appunto- dalla parte giusta del mondo (giusta per me, beninteso). Poi però è arrivata l’ultima, ennesima intervista a Elodie (su Repubblica) e questa volta non riesco a sorvolare sulle sue parole. Le avevo perdonato ogni singola dichiarazione acrobatica sul suo corpo (“uso il corpo come una performer, per manifestare le mie scelte”), sul calendario Pirelli (“questo calendario è un elogio anche del diritto alla diversità e al mondo queer, dal quale sono stata accolta e amata quando sono andata via di casa”) e tutte le varie interviste basate sul concetto “il mio corpo come manifesto politico di una donna libera”. Ho fatto finta di credere che dietro alla scelta di svestirsi il più possibile ci fossero sempre messaggi di emancipazione femminile e non un sacrosanto, adorabile desiderio di mostrarsi in quanto figa e basta; quindi, non si può dire che non sia stata paziente”.
Poi però mi tocca leggere le sue improbabili considerazioni sulla politica e allora addio fioretto “non si critica Elodie”. Ma quali sono queste dichiarazioni che la Lucarelli non ha digerito? Alla domanda “voterebbe Meloni?”, la cantante ha risposto: “Assolutamente no, così come non voterei per Elly Schlein che pure conosco e con la quale qualche volta ho parlato. Le manca carisma. E senza carisma è complicato farsi ascoltare. Quando le sento dire che considera il suo compito passeggero e sogna di fare la regista perde forza e credibilità. Meloni invece il carisma ce l’ha eccome. Ha frequentato la sezione e si vede che crede in quello che fa, ma io mi sento di sinistra. Essere di sinistra nel 2025 significa essere dalla parte dei diritti civili. La destra, su quel terreno, è molto, molto indietro”. E qui la Lucarelli non ci sta: “Non so da che parte cominciare. A Elodie viene chiesto se voterebbe Meloni e ovviamente dice che no, figuriamoci. Poi però senza che le venga domandato, dà il suo parere pure su Elly Schlein, giusto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Specifica che la conosce eh, come a dire “so quello che dico”. Insomma, qualunque cosa intendesse Elodie, ora sappiamo che lei è di sinistra ma non le interessa che un leader di sinistra sia di sinistra, no. Lei il voto lo dà al carisma”.
Prosegue: “E come lo sa la politologa Elodie che Elly Schlein non ci crede abbastanza? Perché lei ha letto che alla segretaria del Pd piacerebbe un giorno fare la regista. E quindi perde appunto forza e credibilità. Dunque, la paladina dell’emancipazione femminile Elodie, quella che usa il suo corpo come “manifesto dell’autodeterminazione femminile”, ritiene che una donna che a neppure 40 anni ricopre un incarico importante in politica, per essere credibile debba giurare fedeltà alla politica a vita. Debba sacrificare altri eventuali sogni o ambizioni, debba rinunciare al suo diritto di essere ciò che desidera, per aderire a una poco chiara idea di “credibilità” e di “forza”. In pratica, Elodie, quella convinta di rendere “manifesto politico” il suo corpo perché si spoglia quando vuole, ritiene che Elly Schlein deve rimanere ingabbiata a vita nella politica dei palazzi. Infine, mi permetto di dire a Elodie, colei che chiude l’intervista affermando di avere amici a sinistra e a destra ma mai democristiani, che questa intervista purtroppo è piaciuta moltissimo proprio ai suoi non amici democristiani, dal momento che è l’intervista più democristiana mai letta”.