L'iter autorizzativo per l'offerta pubblica di scambio di Unicredit per Banco Bpm è ufficialmente iniziato. Il Ceo Andrea Orcel ha notificato l'offerta al governo secondo le normative del golden power, dopo una pre-notifica inviata il 13 dicembre scorso. Il governo e il ministero dell'Economia hanno 45 giorni per esprimere il proprio parere, ma i tempi potrebbero allungarsi. Si aspetta una risposta tra metà e fine marzo, proprio in tempo per l'assemblea di Unicredit del 10 aprile, dove verrà votato l'aumento di capitale per finanziare l'offerta di 10,1 miliardi di euro in azioni. Prima di questa data, servirà l'approvazione di Consob e Bce, con l'operazione che potrebbe concretizzarsi nella seconda metà di aprile, se anche l'Antitrust darà il suo via libera. L'offerta era stata lanciata da Unicredit il 26 novembre, e il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva commentato: “Vedremo, esiste il golden power. Il governo valuterà”. Ha anche citato von Clausewitz, suggerendo che concentrarsi su due fronti potrebbe essere rischioso, considerando anche l'interesse di Unicredit per Commerzbank in Germania.
Alcuni suggeriscono che il governo potrebbe richiedere garanzie sul credito a famiglie e imprese, sul mantenimento della rete territoriale e sull'occupazione, sebbene l'Antitrust avrà l'ultima parola su questi aspetti. Intanto, Banco Bpm rimane attivo. Il Ceo Giuseppe Castagna sta preparando i conti e un nuovo piano, insieme a una possibile revisione dell'offerta su Anima Holding, che presenterà il 11 febbraio, lo stesso giorno in cui Orcel illustrerà i risultati finanziari di Unicredit. La partita è aperta, e i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro di questa fusione nel settore bancario.