“I coglio*i vanno incul*ti”, come sempre, ma anche chi si trova nella posizione di incul*re dovrebbe sempre camminare rasente al muro. Stefania Nobile, figlia della celebre truffatrice televisiva Wanna Marchi, e il suo ex compagno Davide Lacerenza, sono finiti nuovamente nei guai. Questa volta, la coppia è stata arrestata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza con accuse che vanno dall'autoriciclaggio al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, fino alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il loro locale milanese, la Gintoneria di via Napo Torriani, a due passi dalla Stazione Centrale, era noto per le bevande alcoliche di pregio, i piatti gourmet e il cartello appeso al cesso: non il classico “non dico di fare centro, ma almeno fatela dentro”, bensì avviso ben più rappresentativo della clientela del locale: “Si prega di arrivare già pippat. I bagni servono a pisciare”. Come hanno rilevato le indagini coordinate dal pm Francesca Giunti e dal procuratore aggiunto Bruna Albertini, dietro la facciata glamour del locale si nascondeva, anche se non troppo, un giro a dir poco illegale. Insieme a Nobile e Lacerenza, è stato arrestato anche Davide Ariganello, factotum del locale. Tutti e tre sono ora agli arresti domiciliari. Non è la prima volta che Stefania Nobile si trova al centro di scandali giudiziari. Già nei primi anni 2000, insieme alla madre, era stata condannata per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'estorsione, scontando una pena di oltre nove anni. Dopo il carcere aveva tentato di rifarsi una vita nel mondo della ristorazione, ma anche questa volta sono arrivate le manette. La Gintoneria, nel frattempo, è stata messa sotto sequestro. Davide Lacerenza, comunque, non ha mai nascosto questa suo fiuto per gli affari di naso, o di bacino. Nella sua ultima ospitata alla Zanzara parlava proprio di questo.


La sua Gintoneria era frequentata da altri personaggi della galassia Cruciani, in primis Filippo Champagne e Nevio lo Stirato. Il primo era spesso compagno di bevute di Lacerenza, e come racconta lui stesso in onda su Radio24, i due si sgolavano insieme “il missile, una bottiglia da 6, 7 gambe”, dove la gamba è un'unità di misura che rappresenta il migliaio di euro. E non è nemmeno la più cara: “Da me hanno spesso anche diciotto gambe per un missile”. Il locale superfighetto non era frequentato soltanto dai personaggi sopra le righe della Zanzara: “Da me vengono tutti, politici, giornalisti. Sono un mostro di potenza”, e il fatto che ci fossero giri strani all'interno della Gintoneria era un segreto di Pulcinella. Lo rivela una domanda dello stesso Cruciani a Lacerenza: “Nel tuo locale si fa un grande consumo di alcol ma anche di bamba, e tu stesso non lo nascondi. Ma prima o poi questa storia deve finire altrimenti muori”, e cui il titolare aveva risposto così: “Ho fatto uso forte, poi ho smesso e poi ho ricominciato. Ho fatto già 4 anni di galera per spaccio, ma la condanna era di nove. Facevo il mulo tra l'Italia e il Sudamerica. Adesso lo faccio per stare sveglio la notte. Ma non bisognerebbe nemmeno iniziare, vorrei dare questo messaggio. Comunque ho fatto gli esami del sangue e sono incredibilmente ok, tutto perfetto”, per poi chiudere con una pubblicità progresso: “Ai ragazzi dico: non iniziate mai a drogarvi, Stefania vorrebbe che mi disintossicassi”. Peccato che, a quanto pare, Lacerenza non abbia ascoltato la figlia di Wanna Marchi. “Se perdessi Wanna e Stefania forse smetterei. Sono le cose più importanti che ho”. Chissà che trovarsi ai domiciliari non sia un motivo valido. Per quanto riguarda l'altro capo di accusa, nell'intervista il titolare della Gintoneria aveva parlato anche di prostituzione.

Davide Lacerenza è la personificazione dello spirito della Milano da bere. Per lui gli anni Ottanta non sembrano essere mai finiti: “La mia giornata? Mi alzo alle cinque di pomeriggio, vado a fare colazione in centro col Ferro (la Ferrari) 296, passo a salutare i followers in Montenapo. Saluto i cavalli, i ragazzi che mi salutano, i followers. Vado a cena e verso le dieci, dieci e mezza, inizia lo show in Gintoneria. Arriva il nettare, cioè le fighette, c’è sempre fi*a in gintoneria”. E qui Cruciani lascia intendere di sapere qualcosa che poi è risultato essere già al vaglio degli inquirenti: “Sono a pagamento le figh*tte?”, ma Lacerenza diventa evasivo: “Ci saranno, ma non è il mio mestiere. Adesso sono fidanzato da un anno con una ragazza di vent’anni, io ne ho sessanta ma ho un bello scettro, sono un buon prodotto”. Ma ricordiamoci che siamo alla Zanzara, per cui Cruciani tenta di approfondire il tema riguardante la correlazione tra l'abuso di polverine magiche e la disfunzione erettile: “Però la bamba non aiuta, dicono”. E Lacerenza ne approfitta per fare divulgazione: “Tante volte si, ma se non esageri ce la fai lo stesso. Le migliori trombate per chi fa uso di bamba arrivano la mattina dopo, quando l'effetto è finito. Per la bamba non sono un bell’esempio, per il resto si: sono generoso, sono buono, faccio l’imprenditore. Bevo due bottiglie al giorno, tutte top”. Chissà se continuerà a fare questa vita anche agli arresti domiciliari. Ammesso che la figlia di Wanna Marchi lo aiuti anche in questo caso: “Mi inginocchio solo davanti a Stefania Nobile, è la persona più importante della mia vita. Senza di lei non farei questa vita. Avvocati, commercialisti io non capisco un caz*o, fa tutto lei”.

