La cerimonia di insediamento di Donald Trump è stata, per Selvaggia Lucarelli, la sintesi del nuovo pensiero maschilista che sta trascinando le destre di tutto il mondo. Negli Stati Uniti il fenomeno è evidente, come la stessa Lucarelli aveva scritto qualche giorno fa sul Fatto Quotidiano. Joe Rogan, Mark Zuckerberg, Elon Musk, Conor McGregor: il parterre degli uomini del nuovo presidente è emblematico della tendenza testosteronica di certa politica, che “vuole rimettere al centro, tra le altre cose, l’uomo, il maschio, l’energia maschile di cui ha parlato Zuckerberg e che consenta a lui, a Trump, al cerchio magico di oligarchi e tecnocrati di allargare il più possibile il potere economico, culturale, politico”. E fa l’esempio della “sfida viril-aerospaziale” tra Musk e Jeff Bezos, simbolica dell’eterna gara “a chi ce l’ha più lunga traiettoria nello spazio”. Il fenomeno lo stiamo vedendo anche in Italia, secondo la giudice di Ballando con le stelle, come si vede dagli atteggiamenti di Giuseppe Cruciani a La Zanzara e di Red Ronnie. Ma nel suo articolo scritto su Substack ha citato anche Welcome to favelas, i cui amministratori hanno incontrato i rappresentati europei di Musk: “Conosco molto bene Welcome to favelas e il suo fondatore Massimiliano Zossolo”, scrive Lucarelli, “Zossolo, ai tempi ultras della Roma, per chi non lo sapesse, è stato condannato a 6 anni di carcere nel 2011 per il violento assalto a un blindato dei carabinieri dato poi alle fiamme (è stato 5 anni ai domiciliari). Come riportato da Repubblica, era stato denunciato il 7 ottobre del 2002 dai carabinieri di Casalbertone per porto abusivo di armi e affissione abusiva. La pagina da lui fondata Welcome to favelas, in particolare negli anni 2016/2017, era un calderone di sessismo, violenza, revenge po*n, bullismo e perfino condivisione di materiale pedopor*ografico denominato la Bibbia”. L’inchiesta era stata portata avanti su Il Fatto Quotidiano, provocando una dura reazione dei diretti interessati, che avrebbero anche minacciato Lucarelli. “Zossolo non solo alimentò quel clima nei miei confronti, ma mi denunciò (lui!) perché avevo sostenuto che su quel profilo si diffondevano revenge po*n, dati di minorenni e materiale pedopo*nografico. Fornii le prove. La mia posizione nel 2019 fu archiviata, avevo detto la verità”.
La pagina di Welcome to favelas venne poi riaperta. E dopo anni avrebbe trovato un sostenitore in Elon Musk come l’esempio di quel “format culturale” che il fondatore di Tesla “vuole esportare, avvalendosi di comunicatori, influencer, giornalisti 2.0 soprattutto maschi, spregiudicati”, che si dicono “liberali e libertari, anti-femministi e che con la scusa della ‘libertà di pensiero e parola’, della lotta al ‘pensiero unico’ sdoganano violenza verbale, creduloneria, anti-scienza”, fornendo un microfono a “razzisti, omofobi, misogini e, ovviamente, a esponenti, anche politici, della destra più conservatrice. Spesso con la scusa di trattarli da ‘macchiette’ ma, di fatto, legittimandoli. Rendendoli buffi, camuffandoli da personaggi innocui”. Avamposti di questo genere di comunicazione sono, stando alle parole di Lucarelli, David Parenzo e Cruciani del La zanzara, un “format di maschi che intervistano maschi, ci sono l'ex galeotto che invita a sua volta il Basciano di turno o Morgan, che utilizza un linguaggio volgare e sessista, che fa bodyshaming, che parla della vita sessuale di Codegoni- dopo la denuncia per stalking all'ex Basciano- e la accusa di drogarsi. Che dice che Morgan è la vittima e altro che neppure riassumo”. Quel Basciano “ex galeotto e grande amico di Fedez, che a sua volta ha virato a destra e invita Vannacci ridacchiando”. La direzione presa dall’ex marito di Chiara Ferragni va verso la mascolinità, con “boxe, amici ultras, risse” e gli “occhiolini a Salvini, Larussa e Vannacci”. La verità, conclude Selvaggia Lucarelli, è che la cultura femminista sta regredendo. Un declino coinciso con la scomparsa di Michela Murgia, e che ora sta lasciando spazio a una “mascolinità velenosa in forma smagliante”.