Secondo quanto ricostruisce L’Espresso in un'inchiesta pubblicata sul"Garlasco Horror Show", l’omicidio di Chiara Poggi sarebbe solo la superficie di un intreccio molto più ampio e oscuro. Il settimanale delinea un quadro in cui il delitto diventa il punto di accesso a un sistema di potere, affari e complicità che coinvolgerebbe magistrati, forze dell’ordine, imprenditori e figure politiche, soprattutto legate alla Lega.
La vicenda giudiziaria che ha portato alla condanna di Alberto Stasi nel 2015 viene riletta da L’Espresso alla luce di nuovi filoni investigativi avviati dalla Procura di Pavia, in particolare dai magistrati Fabio Napoleone e Stefano Civardi. Queste inchieste – battezzate Clean 1 e Clean 2 – avrebbero scoperchiato un “Sistema Pavia”: una rete opaca di scambi di favori, corruzione, incarichi pilotati e legami trasversali tra apparati dello Stato e interessi privati.
Uno dei filoni tocca direttamente Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, che pur non indagato inizialmente, è poi finito sotto inchiesta per corruzione. Alcune società a lui riconducibili – come la Civiling Lab – avrebbero ricevuto appalti pubblici in modo sospetto. Un altro filone riguarda l’ex comandante dei carabinieri Maurizio Pappalardo e altri ufficiali, coinvolti in scambi di favori, contatti con imprenditori e uso privato di mezzi e relazioni istituzionali.

L’Espresso sottolinea come la provincia pavese sia storicamente un terreno fertile per influenze oscure: la presenza della 'ndrangheta (con figure come l’avvocato-boss Pino Neri), un’alta concentrazione di logge massoniche (dieci solo del Grande Oriente d’Italia), e personaggi-chiave della sanità e della giustizia con rapporti ambigui o vicinanze politiche ben precise, soprattutto col Carroccio.
Emergono anche dettagli simbolici e inquietanti: come il fatto che due dei protagonisti delle nuove inchieste (i fratelli D’Arena) siano figli di un ex luogotenente del Ros, e che uno di loro fornisse auto di servizio a un carabiniere ora detenuto. Oppure che la sorella della sindaca di Voghera (passata da Lega a Fratelli d’Italia) sia il gip che ha in mano vari dossier chiave, incluso quello sul delitto Poggi.
Anche l'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, oggi indagato in un filone parallelo, entra in questo intreccio: a lui viene contestata la rapida archiviazione delle accuse contro Andrea Sempio, uno dei potenziali sospettati alternativi di Garlasco. Venditti è stato vicino alla Lega – citato spesso con Ciocca, condivideva lo stesso avvocato e sedeva in prima fila ai comizi del Carroccio – e ha un passato da presidente del Casinò di Campione, luogo recentemente perquisito dai magistrati per un'indagine su riciclaggio.
In questo contesto, secondo L’Espresso, il caso Poggi non è più solo un omicidio irrisolto, ma un detonatore involontario che ha fatto esplodere una rete di relazioni e connivenze che travalica i confini locali. Una fitta trama in cui il potere – legale, politico, economico – si è mescolato a interessi opachi, e che oggi, a 18 anni di distanza, rischia di far riscrivere non solo la storia di quel delitto, ma anche quella di un intero territorio.
