Il delitto di Garlasco sembrava parte del passato. La sentenza della Cassazione aveva stabilito la colpevolezza di Alberto Stasi. È lui l’assassino di Chiara Poggi. Dopo 18 anni, però, il caso si è riaperto. Andrea Sempio è indagato. Ci sono prove sparite, impronte digitali inutilizzabili, ricostruzioni con l’Ia, le gemelle Cappa. Di queste ultime si è detto molto. Specie per alcuni messaggi in cui Paola Cappa parla di aver “incastrato Stasi”. Ora le cugine di Chiara Poggi dovranno fornire il Dna per l’incidente probatorio. Ma c’è un altro uomo di cui si sta parlando: Ermanno Cappa, lo zio della vittima e padre delle gemelle. Ne ha parlato Repubblica: “L’influente e austero avvocato sulla rubrica dell’amata nipote Chiara - che da sempre lo ‘idealizza’ come preciserà Stasi - è presente come ‘Zio Erman’ o ‘Erman Uff’ con ben cinque numeri. Tre dell’ufficio a Milano e due cellulari. E un secondo apparecchio, ‘apribile e di piccole dimensioni’, avrebbe pure Chiara a sentire la sua collega d’ufficio Francesca Di Mauro”. Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano ha ironizzato sulla notizia: “Beh, se la nipote ha memorizzato i numeri dello zio, è ovvio che Stasi non può averla uccisa”. E sulle parole che “papà Cappa” avrebbe detto a Stefania: “Quel cretino lo incastreranno”. “Quindi non ci piove”, aggiunge Travaglio, “se è cretino, è innocente”.


Una pistola per niente fumante, dice il direttore del Fatto, quella che Andrea Sempio si sarebbe ritrovato in mano dopo la riapertura dell’indagine. Sempre Repubblica aveva titolato: “Garlasco, ecco gli audio di Sempio: ‘I magistrati vogliono finire in fretta’”. Travaglio, infatti, commenta: “Beh, ma allora è chiaro che l’assassino è lui”. Già si era espresso sul “metodo Iene”. Ora, invece, anche sul “metodo Repubblica” sembra riporre qualche dubbio.

