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La “traccia 33” è un'impronta palmare rinvenuta nel 2007, nella casa di Chiara Poggi, sulla parete accanto alla scala che porta alla cantina dove è stato ritrovato il corpo della ragazza uccisa il 13 agosto di quell’anno. A distanza di diciotto anni dal delitto, quella traccia torna al centro delle indagini: secondo una nuova consulenza, l’impronta sarebbe compatibile con il palmo di Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio. Durante l’ultima puntata di Quarto Grado la “traccia 33” è stata analizzata. L’impronta si trova sul lato destro della scala, a un’altezza di circa un metro e mezzo e, secondo quanto emerso dalla puntata, chi l’ha lasciata potrebbe essersi affacciato sulle scale, appoggiando il palmo della mano alla parete. All’epoca dei fatti, i carabinieri del Ris hanno individuato la traccia ma, non avendo visibili le creste papillari, è stata ritenuta non utile per le indagini. Solo di recente, attraverso l’uso di ninidrina (una sostanza che reagisce con il sudore) è stato possibile analizzarla di nuovo. Oggi, secondo quanto emerso, gli inquirenti ritengono che l’impronta sia di Andrea Sempio sulla base di 15 punti sovrapponibili.
Al momento l’impronta non sarebbe stata inserita nell’incidente probatorio per essere analizzata. Secondo quanto emerso durante la puntata del programma condotto da Gianluigi Nuzzi, l’impronta potrebbe essere in realtà antecedente al delitto. Infatti, potrebbe risalire a un pomeriggio durante il quale Andrea Sempio e Marco Poggi, fratello di Chiara e amico dell’indagato, sono scesi nello scantinato per recuperare alcuni giochi da tavolo. L’ipotesi investigativa, però, è quella che l’impronta sia legata invece all’omicidio di Chiara Poggi. “Abbiamo ritirato le immagini originali di quell’impronta. Abbiamo ritirato anche i cartellini dattiloscopici e ci stiamo lavorando, scrivendo la nostra consulenza. Non è scontato che quell’impronta sia compatibile con Andrea e anche questo aspetto è in discussione” ha detto il consulente di Andrea Sempio, il Generale Luciano Garofano.
