“Le devo dire la sincera verità, già dall’epoca c’era da indagare a 360 gradi e non puntare il dito su una persona sola”. A dirlo è l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, che ha cercato di ricostruire gli errori nelle indagini al tempo dell’omicidio di Chiara Poggi (lui era stato invece condannato per falsa testimonianza). Ne parla a Ore 14, il programma di approfondimento di Rai2 sui casi più discussi di cronaca nera. Il vero dubbio riguarda alcune mancanze al tempo da parte di chi avrebbe dovuto e potuto fare più domande: “La mattina del 13 agosto 2007 un commerciante di Garlasco, mentre si trovava all’interno della sua proprietà, vide transitare un piccolo suv nero. Questo suv nero lo vede transitare tra le 8:30 e le 8:40. Perché all’epoca non si è andati a sentire la persona proprietaria di questo suv nero?” Prima domanda. Ma il secondo punto potrebbe essere ancora più controverso. Il tema è la testimonianza di un operario, Bartolomeo Garofalo che la mattina del delitto si trovava nella strada dove si trovava la casa di Chiara Poggi, il luogo del delitto.

In una prima versione l'operaio dichiarò di aver visto una bicicletta nera da donna fuori dalla casa di Chiara Poggi intorno alle 9:30 del mattino, orario in cui si presume sia avvenuto il delitto. Questo dettaglio era rilevante perché Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara e principale sospettato, possedeva una bicicletta nera da uomo, mentre la famiglia Poggi aveva una bicicletta da donna color argento. Ma l’operaio cambiò la sua dichiarazione, affermando che la bicicletta che aveva visto era di colore chiaro, quindi non nera, come inizialmente sostenuto. Secondo Marchetto, Garofalo avrebbe dato “una versione molto molto completa. Lui dice di aver visto questa ragazza su una bicicletta nera che teneva nelle mani qualcosa che poteva riguardare anche un camino… ma la cosa che lascia più strano non è il fatto che abbia ritrattato, quello è stranissimo, ma la telefonata intercettata fra lui e suo padre dove praticamente si fa capire che quello che aveva detto il giorno prima era tutto valido”. E Marchetto si chiede: “Sulla base di questa intercettazione non si poteva fare una perquisizione?” E conclude con una ipotesi: “L’idea che abbia subito qualche minaccia al fine di ritrattare tutto non lo escludo”.
