In una società civile se in due sbagliano bisogna dire che tutti e due hanno sbagliato non solo quello di destra o quello di sinistra. Avete visto tutti le immagini di Prodi che tira i capelli alla giornalista vero? Perché ne parlano tutti, soprattutto i giornali di destra, che hanno dedicato a questo caso le loro prime pagine per giorni.
Ma questo pubblicato da Sigfrido Ranucci lo avete visto?
Nel 2021 l’ex presidente del Copasir e ora ministro del governo Meloni, Adolfo Urso (lo stesso che querelato dei giornalisti per averlo chiamato “Adolf Urss”) strinse il polso a una giornalista di Report, anche lei faceva una domanda scomoda e anche lei donna. Anche lei è stata tratta in modo paternalistico. Ne avete sentito parlare? Su Libero o su Il giornale in quanti ne scrissero come stanno facendo con Prodi?
Allarghiamo il discorso. Fratelli d’Italia pubblica questo post: “Prodi intollerante odia le domande”. Si ricordano La Russa (ai tempi ministro della Difesa in carica e oggi presidente del Senato) che nel 2011 pestò i piedi a Corrado Formigli? La destra difese, sentite bene, il suo “diritto alla rabbia”.
Se vogliamo parlare della considerazione della destra per i giornalisti, però, non bisogna scavare troppo: Donzelli che definisce Giacomo Salvini, l’autore del libro Fratelli di chat, un “pezzo di merda” vi sembra un politico di destra che rispetta i giornalisti?
E chi si ricorda l’editto bulgaro di Silvio Berlusconi nel 2002 che portò all’allontanamento di Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi dalla Rai?
Ora la destra accusa la sinistra di avere doppi standard ma la destra italiana si comporta allo stesso modo da anni.
Se Prodi va condannato per quello che ha fatto (e va condannato senza girarci intorno, in questo la sinistra sbaglia) allora vanno condannati tutti. Soprattutto se chi supera il limite, a differenza di Prodi, rappresenta il governo italiano e ha ancora un ruolo politico.

