Divieti di circolazione che, anziché far diminuire, fanno aumentare il numero di auto? A Milano succede. Dopo essere stati introdotti dal 1° ottobre scorso quelli in Area B per veicoli Euro 2 e per i diesel Euro 4 ed Euro 5, nei giorni feriali del primo mese di entrata in vigore la media degli ingressi ha visto un incremento di 30 mila auto in più rispetto all’ultimo dato diffuso dal Comune, che si riferisce ad aprile. La giornata più congestionata è stata martedì 11 ottobre, con 729.889 passaggi oltre i confini dell’area. Palazzo Marino non ha rilasciato dati relativi agli effetti della misura ma il «Corriere» è riuscito a ottenere le rilevazioni per il traffico in Area B durante la prima settimana, con un numero di ingressi medio di circa 700mila, calato a 690mila nella seconda settimana. Tra il 17 e il 21 ottobre i numeri sono ancora in calo, con circa 642mila ingressi.
L’interrogativo nasce a fronte di un livello di traffico ancora molto alto. Ci si chiede come sia possibile che nuovi divieti di circolazione per veicoli molto comuni, come gli Euro 2 e tutti i diesel Euro 4 ed Euro 5, non comportinp una riduzione dei passaggi. Non è ancora chiaro, ma potrebbe essersi innescato un meccanismo di compensazione, per cui in linea di principio sarebbero dovuti diminuire i veicoli in circolazione, ma tale diminuzione sarebbe stata controbilanciata da un aumento del traffico generale post-Covid. Il ché sarebbe plausibile dal momento che le nuove regole sono state introdotte a seguito di rilevamenti fatti durante gli ultimi periodi in cui il numero di passaggi non rispecchiava il movimento dei veicoli per le strade milanesi in tempi normali.
C’è un secondo problema. Come notato dal consigliere di maggioranza Enrico Fedrighini, del gruppo “Beppe Sala Sindaco”, molto del traffico in Area B riguarda pendolari costretti a percorrere giornalmente quella tratta in assenza di una rete di trasporti pubblici, compreso quello ferroviario, efficiente. Per questo si avanza la proposta di una riduzione del flusso dovuta a una riduzione del numero di auto totali, senza ragionare per categoria di veicolo. «l’obiettivo strategico e primario deve diventare la riduzione complessiva del numero di auto, perché altrimenti, come sta accadendo, ci ritroviamo in una contesa tra gruppi: auto più vecchie, auto più nuove, tassisti, biciclette, motorini, che si contendono lo spazio urbano. La riduzione del carico di traffico complessivo invece porterebbe benefici diffusi: meno inquinamento (obiettivo dichiarato di Area B), ma anche mobilità più efficiente e sicura». Per quanto alcune idee sia già in cantiere o in funzione, come nel caso dell’app BePooler per la sosta gratuita nei parcheggi di interscambio, la strada sembra ancora lunga … e troppo trafficata.